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  • Venerdì 8 luglio 2022

Chi potrebbe sostituire Boris Johnson

Dopo le dimissioni del primo ministro britannico si è iniziato a discutere di un successore, con qualche evidente favorito

Boris Johnson nel 2019 (AP Photo/Matt Dunham)
Boris Johnson nel 2019 (AP Photo/Matt Dunham)
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Dopo le dimissioni di Boris Johnson da primo ministro del Regno Unito, è cominciato dentro al Partito Conservatore il processo per la nomina del prossimo leader: secondo le convenzioni politiche britanniche, il leader del partito di maggioranza – i Conservatori, appunto – diventa automaticamente anche primo ministro, e dunque successore di Johnson.

La nomina ufficiale avverrà in autunno, probabilmente già a settembre, e varie personalità politiche britanniche si stanno preparando a una campagna elettorale molto rapida: secondo vari media, la dirigenza del partito ha intenzione di avviare immediatamente un processo di selezione molto serrato e ridurre a due i candidati in corsa entro il 21 luglio, quando il parlamento britannico andrà in vacanza estiva.

Boris Johnson si è dimesso giovedì 7 luglio a seguito di una serie di scandali che hanno colpito la sua amministrazione negli ultimi mesi, e dopo che oltre 50 membri del suo governo si erano dimessi nel giro di poche ore in segno di protesta. Johnson però ha detto che intende rimanere in carica come primo ministro facente funzioni fino all’autunno, quando il Partito Conservatore avrà nominato il suo nuovo leader e dunque il suo sostituto. Non è detto che ce la farà: molti esponenti influenti della politica britannica e dei media sostengono che Johnson dovrebbe andarsene immediatamente, e lasciare l’incarico temporaneo al suo vice Dominic Raab.

La campagna per il posto di Johnson nel Partito Conservatore era già iniziata poche ore dopo l’annuncio delle sue dimissioni.

Uno dei candidati più noti è Rishi Sunak, l’ex cancelliere dello Scacchiere, cioè il ministro dell’Economia del governo Johnson. Sunak, che nel pomeriggio di venerdì si è formalmente candidato come nuovo leader del Partito Conservatore, è considerato da tempo come uno dei più probabili successori di Johnson, ed è uno dei politici Conservatori più popolari del Regno Unito. Negli ultimi mesi la popolarità di Sunak aveva ricevuto qualche colpo: era stato multato per il cosiddetto “partygate”, lo scandalo delle feste durante il lockdown, e si era scoperto che la sua ricchissima moglie aveva approfittato di un cavillo legale per eludere le tasse.

Rishi Sunak (Peter Summers/Getty Images)

Ma la popolarità di Sunak si è rialzata negli ultimi giorni dopo che, assieme al ministro della Salute Sajid Javid, è stato il primo ministro importante a dimettersi dal governo, dando poi il via a quella cascata di dimissioni che ha provocato la caduta di Johnson in meno di due giorni.

Secondo un sondaggio condotto tra mercoledì e giovedì, Sunak sarebbe l’unico candidato la cui popolarità tra l’elettorato generale è maggiore di quella di Keir Starmer, il leader del Partito Laburista.

Ma dentro al Partito Conservatore, la popolarità di Sunak è sopravanzata da quella di Ben Wallace, l’ex ministro della Difesa del governo Johnson. Wallace non ha ancora detto ufficialmente di essere interessato alla leadership, ma secondo un sondaggio di YouGov è il favorito tra gli iscritti del Partito Conservatore per la successione di Boris Johnson.

Wallace, scozzese, è un politico molto esperto la cui popolarità è aumentata dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Si è distinto come uno dei principali sostenitori della posizione molto dura del governo britannico nei confronti del presidente russo Vladimir Putin. Il suo ministero è stato tra i più attivi e visibili in questi mesi e lui è diventato relativamente celebre per i commenti spesso molto duri contro la posizione della Russia.

Ben Wallace (AP Photo/Frank Augstein)

Tra gli altri candidati papabili ci sono varie personalità eminenti del Partito Conservatore. Tra queste Liz Truss, la ministra degli Esteri che è rimasta una delle più fedeli a Johnson fino alla fine; Suella Braverman, la procuratrice generale per l’Inghilterra e il Galles; Jeremy Hunt, che fu il rivale di Johnson alle primarie Conservatrici del 2019; e Sajid Javid, l’ex ministro della Salute che si è dimesso martedì assieme a Sunak.

Praticamente tutti i candidati sono dei decisi euroscettici e favorevoli – come lo era Johnson – a una versione dura e decisa di Brexit, sostenuta peraltro dal grosso dell’elettorato Conservatore. L’eccezione più notevole è probabilmente quella di Jeremy Hunt, che già nelle primarie del 2019 aveva avanzato posizioni relativamente più moderate.

Le regole ufficiali per la scelta del nuovo leader saranno rese pubbliche nei prossimi giorni, ma secondo Bloomberg il Comitato 1922, la commissione parlamentare del Partito Conservatore, intende stringere i tempi il più possibile. Nel giro di breve, i politici che intendono candidarsi per la leadership dovranno dirlo ufficialmente. Poi, con una serie di voti tra i membri Conservatori del parlamento, i candidati verranno man mano scremati finché ne rimarranno soltanto due: la scelta dei due candidati finali dovrà avvenire entro il 21 luglio, data d’inizio delle vacanze estive del parlamento britannico.

A quel punto, i due candidati finali parteciperanno alle primarie, che dovrebbero svolgersi a settembre e in cui voteranno gli iscritti al Partito Conservatore. A Boris Johnson è stato vietato di candidarsi.