La Francia vuole nazionalizzare la sua principale azienda energetica
Lo ha detto la prima ministra Élisabeth Borne: c'entra la guerra in Ucraina, ma non solo
Il governo francese ha annunciato l’intenzione di rinazionalizzare Électricité de France, che è più nota come EDF ed è la principale azienda energetica francese. L’annuncio è stato fatto mercoledì pomeriggio dalla prima ministra francese Élisabeth Borne durante un discorso in parlamento, ma già in passato il presidente Emmanuel Macron ne aveva parlato. La nazionalizzazione di EDF ha l’obiettivo di aiutare l’azienda, che perlopiù si occupa di energia nucleare, a superare una grande crisi che dura da anni ma che si è accentuata negli ultimi mesi per le conseguenze della guerra in Ucraina.
EDF esiste dal 1946 ed era stata un’azienda pubblica fino al 2004. Dal 2005 è invece quotata in borsa ed è controllata dallo stato per oltre l’80 per cento. Una parte compresa tra l’1 e il 2 per cento è controllata dai dipendenti e la restante parte è sul mercato. Al momento non è stato comunicato con quali tempi e con quali modalità lo stato francese procederà alla piena nazionalizzazione di EDF. Borne, comunque, è stata chiara e diretta sulle intenzioni del governo: «vi confermo oggi», ha detto parlando delle priorità del suo governo «che lo stato intende controllare il 100 per cento del capitale di EDF».
Da ormai diversi anni EDF sta avendo problemi gestionali, soprattutto per quanto riguarda le 19 centrali nucleari francesi, che forniscono circa il 70 per cento del fabbisogno di energia elettrica del paese. Al momento circa la metà dei suoi 56 reattori nucleari (molte centrali ne hanno più d’uno) non sono operativi. Alcuni sono inoltre ormai piuttosto vecchi, con tutti i problemi che questo comporta. Il risultato è che la produzione di energia nucleare francese è ai minimi da decenni: era 430 terawattora nel 2005 ma soltanto 335 terawattora nel 2020, e dovrebbe calare ulteriormente nel 2022 (un terawattora sono un miliardo di kilowattora).
EDF ha poi problemi economici: l’azienda stima che quest’anno i suoi profitti caleranno di 18,5 miliardi di euro e il suo indebitamento crescerà di circa il 40 per cento rispetto all’anno precedente, per arrivare fino ad oltre 60 miliardi di euro. Come ha scritto il Sole 24 Ore, di recente «EDF è stata anche danneggiata dalle norme governative che la costringono a vendere energia ai concorrenti a prezzi scontati».
L’intenzione da parte del governo francese di arrivare a una piena nazionalizzazione di EDF, che in Italia controlla Edison, è stata accolta positivamente dagli investitori e nella Borsa di Parigi il valore dei titoli dell’azienda è salito di quasi il 10 per cento. La nazionalizzazione di EDF, fatta in vista di successivi e ingenti investimenti sul nucleare, è considerata una scelta che potrà trovare piuttosto facilmente un buon consenso nel parlamento francese, dove il governo guidato da Borne ha solo la maggioranza relativa.
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