Nella regione amministrativa speciale cinese di Macao è in corso la maggiore ondata di coronavirus dall’inizio della pandemia
Martedì nella regione amministrativa speciale cinese di Macao ci sono stati 89 nuovi casi di coronavirus, per un totale di oltre 900 contagi da metà giugno: è il focolaio più grande dall’inizio della pandemia. Come il resto della Cina, anche Macao per il contenimento del virus segue alla strategia “zero COVID”, che prevede rigidi lockdown e test di massa su tutta la popolazione per frenare i focolai sul nascere, in grande controtendenza rispetto alle politiche di convivenza con il virus applicate nella maggior parte dei paesi del mondo.
A Macao non c’è un lockdown rigido come quelli visti in altre zone della Cina (per esempio a Shanghai), ma la maggior parte delle attività è chiusa e i ristoranti sono aperti solo per la consegna a domicilio. Gli oltre 600mila residenti sono stati sottoposti a tre test di massa per il coronavirus nell’ultima settimana e più di 13mila persone sono attualmente in quarantena.
Macao è un’ex colonia portoghese che è controllata dalla Cina sotto un regime speciale simile a quello di Hong Kong, cioè basato sul principio “un paese, due sistemi”: è quel meccanismo per cui si ribadisce l’unità nazionale della Cina ma si riconosce allo stesso tempo la diversità locale tramite la concessione di un certo grado di autonomia.
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L’economia di Macao dipende in gran parte dai suoi casinò, visto che è l’unico posto in tutta la Cina in cui è legale il gioco d’azzardo e dove per questo motivo durante tutto l’anno arrivano visitatori dalle altre zone del paese. Per la loro importanza e per la quantità di persone che ci lavorano, nonostante la strategia “zero COVID”, i casinò sono rimasti aperti. I contagi registrati a Macao sono ancora inferiori rispetto a quelli di altri posti in Cina, come la vicina Hong Kong, dove nell’ultimo mese ci sono stati più di 2mila casi al giorno. La situazione è comunque ritenuta preoccupante al pari di altre, anche perché a Macao c’è un solo ospedale pubblico.