Come viene erogato il bonus da 200 euro
A dipendenti e pensionati arriverà in automatico, mentre altre categorie di lavoratori dovranno farne richiesta: una breve guida
A partire da luglio inizierà a essere erogato il bonus da 200 euro che il governo ha inserito nel cosiddetto “decreto aiuti” approvato a inizio maggio. Il bonus è un sussidio una tantum, che cioè verrà erogato una sola volta in via eccezionale per contrastare gli effetti della crisi economica. Riguarderà 31,5 milioni di persone, tra lavoratori e pensionati con un reddito inferiore ai 35mila euro annui.
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato, il bonus verrà erogato in maniera automatica nella busta paga di luglio dai datori di lavoro, i quali a loro volta potranno recuperarlo al primo pagamento di imposta utile. I lavoratori dipendenti dovranno solo presentare al datore di lavoro di un’autodichiarazione in cui attestino di non essere titolari di trattamenti pensionistici o assistenziali e di usufruire del reddito di cittadinanza. In questi ultimi casi, infatti, il bonus verrà erogato in automatico dall’INPS. Il decreto non specifica una scadenza per la presentazione dell’autodichiarazione, ma dato che il bonus viene erogato nella busta paga di luglio va presentata con un certo anticipo rispetto all’accredito dello stipendio.
Ci sono però alcune categorie di lavoratori a cui il bonus da 200 euro non verrà erogato in automatico e che dovranno presentare domanda direttamente sul sito dell’INPS, che il 27 giugno ha attivato il portale apposito, o presso un patronato.
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La domanda sul sito dell’INPS può essere presentata da queste categorie di lavoratori: lavoratori domestici (colf e badanti); lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittente e lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, a condizione che nel 2021 abbiano lavorato almeno 50 giornate e abbiano avuto un reddito non superiore a 35mila euro; lavoratori titolari di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.); lavoratori occasionali privi di partita IVA; e lavoratori che si occupano di vendite a domicilio. I lavoratori domestici hanno tempo fino al prossimo 30 settembre per presentare la domanda, mentre tutte le altre categorie hanno tempo fino al 31 ottobre.
Per quanto riguarda tutti gli altri lavoratori autonomi con partita IVA, il “decreto aiuti” prevede che venga istituito un fondo apposito, finanziato con 500 milioni di euro. Per ora però non è stato approvato il decreto attuativo che ne regolamenterà le modalità di erogazione.
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