I risultati dei ballottaggi nei capoluoghi
Il centrosinistra ha ottenuto i maggiori successi, tra gli altri a Verona, Catanzaro, Parma e Alessandria, mentre il centrodestra ha vinto a Barletta, Gorizia, Frosinone e Lucca
Gli scrutini dei ballottaggi delle elezioni amministrative con cui si rinnovano i sindaci di 65 città italiane sono quasi finiti, e il centrosinistra ha ottenuto i maggiori successi: ha vinto a Verona, Catanzaro, Parma, Piacenza, Alessandria, Monza e Cuneo. Il centrodestra, tra i capoluoghi, per ora ha vinto a Barletta, Gorizia, Frosinone e Lucca, mentre a Como e Viterbo hanno vinto delle liste civiche. Il centrosinistra ha sottratto al centrodestra Alessandria, Catanzaro, Piacenza, Monza e soprattutto Verona, mentre il centrodestra ha preso al centrosinistra soltanto Lucca.
A Verona, dove c’era l’elezione più attesa e discussa, ha vinto l’ex calciatore Damiano Tommasi, candidato civico sostenuto dal centrosinistra, contro Federico Sboarina, il sindaco uscente sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega. Tommasi ha preso più del 53%, ottenendo una vittoria notevole: Verona è infatti storicamente una città governata dalla destra, che ha espresso tutti i sindaci dal 1994 a oggi con l’eccezione di Paolo Zanotto, che governò per il centrosinistra dal 2002 al 2007. I partiti del centrodestra e della destra si erano presentati divisi: Lega e Fratelli d’Italia sostenevano Sboarina, noto fra le altre cose per la sua vicinanza agli ambienti di estrema destra della città, Forza Italia Flavio Tosi, sindaco della città tra il 2007 e il 2017.
A Parma, uno dei principali capoluoghi di provincia in cui si è votato ai ballottaggi delle elezioni amministrative, ha vinto l’assessore uscente e candidato del centrosinistra Michele Guerra, che ha battuto il candidato del centrodestra Pietro Vignali, sindaco tra il 2007 e il 2011. Lo scrutinio è ancora in corso, ma nelle sezioni già scrutinate Guerra ha preso quasi il 65 per cento dei voti, quasi il doppio di Vignali. Parma arrivava da dieci anni di amministrazione di Federico Pizzarotti, primo sindaco eletto dal Movimento 5 Stelle in un capoluogo: Guerra era il suo assessore alla Cultura, ed era sostenuto dal centrosinistra che gli aveva fatto opposizione fino a poche settimane fa. Al primo turno Vignali era stato sostenuto solo da Forza Italia e Lega, non da Fratelli d’Italia.
A Piacenza ha vinto la candidata del centrosinistra Katia Tarasconi, che al ballottaggio ha battuto la sindaca uscente Patrizia Barbieri, di centrodestra. Al primo turno il risultato era stato piuttosto incerto: Tarasconi aveva ottenuto il 39,9 dei voti, Barbieri il 37,7 per cento.
A Catanzaro, l’unico capoluogo di Regione al voto, ha vinto il candidato del centrosinistra Nicola Fiorita che è riuscito a ribaltare il risultato del primo turno: due settimane fa Fiorita aveva ottenuto il 31,9 per cento contro il 43,8 per cento di Valerio Donato, candidato del centrodestra. Donato, che fino a qualche settimana fa era esponente del Partito Democratico, non aveva ricevuto l’appoggio di Fratelli d’Italia, che aveva invece presentato una propria candidata, Wanda Ferro, che al primo turno aveva ottenuto il 9,2 per cento dei voti. Anche un altro candidato di centrodestra, Antonello Talerico, aveva ottenuto un buon risultato. Per questo il risultato di Fiorita è piuttosto sorprendente.
Ad Alessandria ha vinto il candidato di centrosinistra Giorgio Angelo Abonante, che ha ottenuto oltre il 54 per cento dei voti. Abonante, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, è riuscito a confermare il risultato del primo turno: aveva ottenuto il 42 per cento dei voti, contro il 40 di Gianfranco Cuttica di Revigliasco, candidato del centrodestra. Abonante è stato probabilmente aiutato anche dai voti di Giovanni Barosini, sostenuto da diversi partiti di centro e da Azione e +Europa, che gli ha dichiarato il proprio sostegno.
A Cuneo ha vinto Patrizia Manassero, ex senatrice del PD, che ha superato il 62% battendo Franco Civallero, imprenditore ed ex vice presidente della Bre Banca Lannutti Cuneo, che era sostenuto dal centrodestra unito. Manassero sostituirà Federico Borgna, politico di centro che era sostenuto anche dal PD.
Il centrosinistra è riuscito a vincere anche a Monza: Paolo Pilotto ha sconfitto il sindaco uscente Dario Allevi che ha governato negli ultimi cinque anni sostenuto da tutti i partiti di centrodestra. Pilotto ha recuperato da un netto svantaggio dopo il primo turno in cui aveva ottenuto il 40,1 per cento dei voti. Allevi partiva con il 47,1 per cento dei voti.
A Barletta ha vinto il centrodestra. Il merito è di Cosimo Cannito, già sindaco della città tra il 2018 e il 2021 prima di venire sfiduciato, che ha superato il 60 per cento dei voti. Cannito ha battuto la candidata del centrosinistra Santa Scommegna. Al primo turno il candidato del centrodestra aveva ottenuto il 42,3 per cento dei voti, mentre la candidata del centrosinistra il 36,6 per cento.
Il centrodestra ha vinto anche a Frosinone, con Riccardo Mastrangeli, che ha ottenuto oltre il 55 per cento dei voti e ha battuto Domenico Marzi, già sindaco tra il 1998 e il 2007 e candidato del centrosinistra. Mastrangeli aveva sfiorato la vittoria al primo turno con il 49,3 per cento dei voti contro il 39,1 per cento di Mastrangeli. Al ballottaggio, il candidato del centrodestra è stato sostenuto da Mauro Vicano, candidato di Azione, che al primo turno aveva ottenuto il 4,5 per cento dei voti.
A Lucca ha vinto il centrodestra dopo 10 anni di governo del centrosinistra. Mario Pardini ha battuto Francesco Raspini, assessore ai Lavori pubblici, più votato al primo turno con il 42,65 per cento dei voti. Pardini si era fermato al 34,35 per cento dei voti. Per cercare di avere qualche possibilità in più di vincere al ballottaggio il centrodestra aveva deciso di apparentarsi ufficialmente – cioè di formare un’unica coalizione, con cui spartirsi il premio di maggioranza in caso di vittoria – con Fabio Barsanti, ex attivista di CasaPound. Al primo turno Barsanti si era candidato a sindaco con ItalExit, il partito di estrema destra del senatore Gianluigi Paragone, ottenendo il 9,46 per cento dei voti.
È arrivata una conferma a Gorizia per Rodolfo Ziberna, il sindaco uscente, sostenuto da tutti i partiti del centrodestra. Al ballottaggio Ziberna ha battuto Laura Fasiolo, sostenuta dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle. Al primo turno Ziberna aveva ottenuto il 41,9 per cento dei voti, mentre Fasiolo il 30,7. Il terzo candidato più votato era stato Pierpaolo Martina, indipendente, con il 10,4 per cento.
A Viterbo ha vinto Chiara Frontini, candidata civica di centrodestra. Consigliera uscente, ex esponente di Alleanza Nazionale, è la terza volta che corre per diventare la prima cittadina ed è riuscita a battere la candidata del centrosinistra Alessandra Troncarelli. Frontini aveva ottenuto più voti anche al primo turno, nonostante il centrodestra si presentasse diviso con Laura Allegrini, candidata di Fratelli d’Italia, e Claudio Ubertini, sostenuto da Lega e Forza Italia.
A Como, dove c’era il primo ballottaggio senza centrodestra da quando esiste l’elezione diretta del sindaco, cioè dal 1993, ha vinto Alessandro Rapinese, sostenuto da una lista civica, che al primo turno aveva preso ben 12 punti in meno di Barbara Minghetti del Partito Democratico. Rapinese ha preso il 55% dei voti: aveva ricevuto il sostegno per il secondo turno di Matteo Salvini, leader della Lega, ma non di Forza Italia e Fratelli d’Italia.