Gli Stati Uniti hanno approvato alcune limitazioni alla vendita e al possesso di armi
Sono piuttosto contenute, ma sono comunque le più importanti e rilevanti da oltre trent'anni
Venerdì, dopo l’approvazione al Senato, la Camera statunitense ha approvato con 243 voti a favore e 193 contrari una proposta di legge per introdurre alcune limitazioni alla vendita e al possesso di armi negli Stati Uniti; sabato la proposta è stata firmata dal presidente Joe Biden, diventando definitivamente legge.
Benché molto meno ambiziosa rispetto a quanto richiesto dai Democratici, dagli attivisti e da una parte di opinione pubblica, che da anni chiedevano l’introduzione di nuove e stringenti limitazioni per evitare le stragi di massa, la legge è la misura più importante adottata dagli Stati Uniti sul controllo delle armi negli ultimi tre decenni.
Dopo anni di fallimenti politici, la sua approvazione è arrivata a seguito di due grosse stragi compiute con armi da fuoco: quella del 14 maggio, quando un 18enne aveva ucciso 10 persone afroamericane in un supermercato di Buffalo, nello stato di New York, e quella del 25 maggio, quando un altro 18enne aveva ucciso 19 bambini e due insegnanti in una scuola elementare di Uvalde, in Texas.
La legge si chiama “Bipartisan Safer Communities Act”: è stata scritta da due senatori Democratici e due Repubblicani. Il passaggio più importante era quello al Senato, dove i Democratici non hanno la maggioranza: lì, la legge era stata approvata con 65 voti favorevoli e 33 contrari. Tra i favorevoli, oltre a tutti e 50 i Democratici, c’erano 15 Repubblicani, un numero decisamente alto per un partito che da anni si oppone all’introduzione di limiti sulla vendita e sul possesso di armi.
La legge appena approvata rende più complicato l’acquisto delle armi in alcune limitate circostanze: espande i controlli sui precedenti penali e sulla salute mentale per le persone minori di 21 anni che vogliono acquistare un’arma (l’età minima per l’acquisto è 18 anni).
La legge finanzierà anche con 750 milioni di dollari alcuni fondi per gli stati che adottino le cosiddette norme red flag, quelle che consentono la confisca temporanea delle armi possedute da persone considerate pericolose. Allo stesso tempo, la legge prevede che le persone a cui è stato impedito di acquistare armi per questi motivi possano tornare ad acquistarle se non commettono reati per 5 anni.
La nuova legge prevede anche un ampliamento, a lungo richiesto da molti attivisti, dell’attuale divieto di acquisto di armi rivolto alle persone condannate per abusi domestici: ora includerà anche i partner, attuali o recenti, e non solo (come era finora) le persone abusanti che sono state sposate, hanno convissuto o hanno figli con la propria vittima: così facendo, la legge eliminerà il cosiddetto boyfriend loophole, la «scappatoia del fidanzato», come veniva chiamata negli Stati Uniti la lacuna prevista dal divieto originale, che appunto non includeva nei divieti i partner non sposati, non conviventi o con cui la vittima non aveva avuto figli.
La legge, inoltre, stanzierà centinaia di milioni di dollari per le iniziative dedicate alla salute mentale nelle comunità e nelle scuole e fondi per aumentare i controlli di sicurezza nelle stesse scuole: tra le altre cose, verranno usati 150 milioni di dollari per potenziare la linea telefonica nazionale per la prevenzione dei suicidi e 240 milioni di dollari per finanziare un progetto dedicato alla salute mentale nelle scuole. Verranno poi dedicati 300 milioni di dollari al rafforzamento dei controlli di sicurezza al loro interno.
Quest’ultimo punto è stato dibattuto: la presenza della polizia nelle scuole è discussa negli Stati Uniti, anche perché si ritiene che aumenti gli episodi di discriminazione nei confronti degli studenti neri. Oltre a questo molti Democratici ritengono che il problema della violenza da armi da fuoco non si risolva aumentando le misure di sicurezza negli edifici scolastici, anche perché spesso rischiano di essere inefficaci, come ha mostrato il caso della strage di Uvalde.
La nuova legge aumenterà anche le pene per chi acquista armi per poi rivenderle a chi non potrebbe ottenerle legalmente: prevede fino a 15 anni di prigione per l’acquisto illegale e fino a 25 anni nei casi in cui l’arma sia stata usata per compiere crimini.
In totale i fondi che l’amministrazione Biden dedicherà al controllo delle armi sono 13 miliardi di dollari. Tra le misure escluse per raggiungere un compromesso coi Repubblicani c’è la proposta di innalzare da 18 a 21 anni l’età minima per poter acquistare la maggior parte dei fucili semiautomatici, una norma red flag a livello federale (e non a discrezione dei singoli stati, come quella prevista dalla legge), e il divieto di vendere i caricatori dotati di più di 10 colpi (già vietati in alcuni stati).
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