I guai del capo del wrestling americano
Vince McMahon ha dovuto lasciare i ruoli dirigenziali che ricopriva nella WWE da quasi quarant’anni, indagato per cattiva condotta dalla sua stessa azienda
Vince McMahon è ritenuto la figura principale dietro il successo mondiale ottenuto dal wrestling professionistico americano negli ultimi decenni. Con lui la World Wrestling Entertainment (WWE), ereditata dal padre negli anni Ottanta, è diventata il riferimento assoluto per quel tipo di intrattenimento: ha lanciato molti celebri personaggi del mondo dello spettacolo, come Hulk Hogan, Dwayne Johnson (The Rock) e John Cena, ed è arrivata a fatturare annualmente oltre 1 miliardo di dollari.
Dopo quasi quarant’anni passati a dirigere in prima persona la WWE, spesso entrando lui stesso nelle scene e nelle trame dello spettacolo offerto, McMahon ha dovuto lasciare i propri incarichi dirigenziali perché il consiglio d’amministrazione di cui fa parte ha ordinato un’indagine per cattiva condotta nei suoi confronti, in seguito alla notizia di un accordo privato con un’ex dipendente con cui ebbe una relazione.
La notizia è stata data dal Wall Street Journal, che ha raccontato come McMahon abbia pagato circa 3 milioni di dollari all’ex dipendente, rimasta anonima, in cambio di un accordo di riservatezza sulla loro relazione. Secondo l’avvocato di McMahon, l’ex dipendente non avrebbe denunciato molestie, e lui avrebbe pagato la somma di tasca propria. Nonostante questo, lo scorso aprile il consiglio d’amministrazione della WWE aveva preventivamente assunto un consulente legale indipendente per indagare sul caso e rivedere «il programma di conformità dell’azienda».
A due mesi di distanza, McMahon ha accettato l’allontanamento dai ruoli principali, che ora verranno ricoperti dalla figlia Stephanie, e si è detto disposto ad accettare i risultati delle indagini ed eventuali conseguenze. Ha però mantenuto la supervisione dei contenuti creativi e durante gli eventi potrà continuare ad apparire nei panni del suo personaggio (Mr. McMahon), come ha fatto nell’ultimo spettacolo di SmackDown, uno dei due programmi che costituiscono il palinsesto principale dell’azienda.
Nella sua ultima apparizione a Minneapolis — introdotta come sempre dalla sua canzone “No Chance in Hell” — McMahon è salito sul ring con la sua solita camminata a gambe divaricate e con un breve intervento ha ricordato al pubblico lo slogan della WWE («Qui, ora, per sempre e insieme»), per poi lanciare il microfono fuori dal ring e uscire di scena.
Nel corso della sua gestione della WWE, il personaggio del capo spavaldo e onnipotente interpretato da McMahon (lo stesso che è finito su diversi meme ancora attuali), era solito avere relazioni fittizie con atlete o personaggi laterali. Nei copioni degli spettacoli venivano inoltre coinvolte spesso la moglie Linda, membro del Partito Repubblicano e direttrice dell’agenzia governativa per le piccole imprese durante l’amministrazione di Donald Trump, e la figlia Stephanie, che ora dirigerà l’azienda e che è sposata con il famoso wrestler Paul Michael Levesque, in arte “Triple H”.
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