I libri scolastici potrebbero arrivare in ritardo quest’anno
Per gli ormai noti problemi del settore della carta – ce n'è meno e costa di più – c'è il rischio che per settembre non ci saranno tutti
Da mesi l’editoria sta affrontando due grossi problemi relativi alla carta: il suo costo è molto aumentato ed è più difficile reperirla. Una delle possibili conseguenze di questa crisi è che a settembre parte dei libri scolastici per l’anno nuovo non sia ancora pronta.
Maggio è tradizionalmente il mese in cui gli insegnanti decidono quali libri di testo adottare per l’anno successivo, e a giugno le scuole li comunicano per tutte le classi: a quel punto le case editrici specializzate in scolastica scoprono grossomodo di quante copie ci sarà bisogno per ciascuno dei propri titoli. Le operazioni di stampa si svolgono nel corso dell’estate. «Stiamo ricevendo le adozioni dalle scuole e siamo in grado di decidere le ristampe delle novità nei tempi consueti», spiega Irene Enriques, direttrice generale di Zanichelli, uno dei principali editori di libri scolastici italiani: «Ciononostante, vediamo il rischio di non ricevere in tempo la carta per alcuni volumi ad alta tiratura. Non possiamo prevedere oggi quali».
La crisi della carta è dovuta a diversi fattori. Da un lato, tra il 2020 e il 2021 è stata influenzata dai generali problemi di approvvigionamento e di trasporti legati alla pandemia da coronavirus. L’aumento del costo dell’energia, iniziato l’anno scorso e è continuato anche a causa della guerra in Ucraina, ha poi aumentato i costi di produzione, perché serve molta energia per alimentare i processi industriali che permettono di ottenere la carta dalla cellulosa. Le cose poi si sono complicate perché alcune la produzione di cartone – usatissimo nel commercio online, è a sua volta molto cresciuto contestualmente alla pandemia – è diventata particolarmente redditizia e viene dunque privilegiata, a scapito della carta per fare libri e simili.
Secondo i dati dell’Associazione italiana editori (AIE), il costo medio della carta per i libri è aumentato del 57 per cento tra gennaio 2021 e maggio 2022. Ma per i libri scolastici ancora di più, dicono le industrie del settore: all’incirca dell’80 per cento rispetto a un anno fa. «A cui si aggiunge l’aumento del costo di stampa», specifica Gian Luca Pulvirenti, amministratore delegato dell’area Education di Mondadori Libri – è il più grande gruppo di editoria scolastica, ne fanno parte i marchi Mondadori Education, Rizzoli Education e Deascuola.
Molti editori – non solo di scolastica – hanno cercato di anticipare gli ordini di carta per essere sicuri di averla in tempo per la stampa. «Le cartiere consegnano ora la carta a un mese o un mese e mezzo dall’ordine», dice Enriques, e in Finlandia, da cui proviene molta della carta che si usa in Italia, «hanno di nuovo introdotto quote, segno che sanno di non poter soddisfare tutta la domanda».
Per affrontare il problema, gli editori si stanno sobbarcando l’aumento dei costi. Il prezzo dei libri scolastici non può essere infatti aumentato più di tanto. Spiega Pulvirenti: «Le case editrici hanno una limitata libertà nel determinare i prezzi dei singoli testi per la scuola secondaria, perché l’ammontare complessivo massimo della spesa per ciascuna classe e per ciascun ciclo scolastico è fissato dal ministero dell’Istruzione». È dal 2012 che tale valore rimane invariato. Per quanto riguarda la scuola primaria, i libri sono acquistati per tutti gli studenti dai comuni: anche in questo caso i prezzi sono fissati dal ministero e sono leggermente aumentati negli ultimi anni.
«Facciamo tutto quello che ci è possibile: sosteniamo il costo della carta aumentato oltre il 70%, sosteniamo gli altri costi industriali cresciuti fra il 10 e il 20%, abbiamo chiesto e ottenuto dai fornitori di stampa che lavorino tutto il mese di agosto, potenziamo la distribuzione», dice Enriques. Pulvirenti le fa eco: «Abbiamo tentato di anticiparne gli ordini – pur con costi così elevati – e abbiamo impegnato al massimo i nostri partner di stampa per il periodo estivo». Ma potrebbe non bastare, aggiungono entrambi.
Per aiutare le aziende che rappresenta, AIE ha chiesto al governo e al parlamento di sostenere l’editoria con un credito d’imposta per l’acquisto della carta. Finora è stato riservato agli editori di giornali.