La visita di Draghi, Macron e Scholz a Kiev
Hanno incontrato il presidente Zelensky, a cui hanno detto di essere favorevoli all'entrata dell'Ucraina nell'Unione Europea
Giovedì mattina il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz sono arrivati insieme a Kiev, per la loro prima visita ufficiale in Ucraina dall’inizio della guerra. Hanno preso un treno mercoledì sera dalla città polacca di Medyka, e nel primo pomeriggio hanno incontrato il presidente Volodymyr Zelensky. Alla visita ha partecipato anche il presidente rumeno, Klaus Iohannis.
Nel corso della conferenza stampa tenuta al termine della visita, Draghi, Macron e Scholz hanno detto di essere d’accordo che all’Ucraina venga riconosciuto immediatamente lo status di paese candidato a entrare nell’Unione Europea. «Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio Europeo», ha detto Draghi. Va specificato che il riconoscimento dello status di paese candidato è ampiamente previsto da settimane, e i passaggi più difficili da superare perché l’Ucraina possa aderire all’Unione arriveranno solo in seguito.
All’arrivo a Kiev il presidente francese Macron, parlando con i giornalisti, ha detto che con la visita i tre leader europei vogliono «inviare un messaggio di unità verso tutti i cittadini ucraini: un messaggio di sostegno, per parlare sia del presente che del futuro, perché le prossime settimane, come sappiamo, saranno molto difficili». Nel corso dell’incontro con Zelensky il cancelliere tedesco Scholz ha inoltre annunciato che il presidente ucraino parteciperà alla prossima riunione del G7, in programma tra il 26 e il 28 giugno in Germania.
La prima tappa della visita di Draghi, Macron e Scholz è stata a Irpin, una piccola città alla periferia occidentale di Kiev che era stata ripetutamente bombardata dalle forze russe. A margine della visita Draghi ha detto al capo dell’amministrazione regionale militare di Kiev, Oleksiy Kuleba, che tutto ciò che è stato distrutto dai russi verrà ricostruito: «Hanno distrutto gli asili, hanno distrutto i giardini di infanzia. Tutto verrà ricostruito. Hanno già iniziato, hanno un sistema digitale per cui ogni luogo che è stato distrutto è ora nel sistema. Sanno esattamente dove sono i siti che devono essere ricostruiti. Ogni famiglia ha una app dove fa la descrizione di quello che è successo, e sono già a uno stato molto avanzato».
Ukraine: Emmanuel Macron en visite à Irpin, dans un quartier en partie détruit par les bombardements pic.twitter.com/XkzE93JQiX
— BFMTV (@BFMTV) June 16, 2022
La visita dei tre leader europei a Kiev servirà soprattutto a dimostrare la vicinanza dei paesi dell’Unione Europea all’Ucraina dopo quasi quattro mesi dall’inizio dell’invasione russa. Parlando mercoledì in Romania della risposta europea alla guerra, Macron aveva detto che «siamo a un punto in cui dobbiamo inviare chiari segnali politici, noi europei, verso l’Ucraina e il suo popolo che sta resistendo eroicamente».
Il Presidente Draghi in visita a #Irpin, nel corso della missione in #Ucraina, ha ascoltato parole di dolore, ma anche di speranza e di futuro. “Ricostruiremo tutto. Hanno distrutto gli asili, hanno distrutto i giardini di infanzia. Ma tutto verrà ricostruito” pic.twitter.com/NVtQCN0xHc
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) June 16, 2022
Il viaggio a Kiev avrà quindi come obiettivo principale proprio questo: mostrare l’unità dei paesi europei, dopo che nelle settimane scorse Zelensky aveva più volte fatto appello all’Unione Europea perché inviasse più armi all’Ucraina e più in fretta. Zelensky peraltro aveva criticato in diverse occasioni soprattutto Macron e Scholz per le loro aperture verso la Russia, e per non aver sostenuto abbastanza la causa ucraina.
Molto probabilmente nell’incontro con Zelensky i tre leader europei cercheranno anche di risolvere la situazione del grano bloccato nei porti ucraini, un tema su cui da settimane si sta cercando di trovare un compromesso ma su cui per ora non sono stati fatti passi in avanti.
– Leggi anche: Cosa sta succedendo tra l’Europa e Gazprom