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  • Mercoledì 15 giugno 2022

Il grande caldo in Europa già a giugno

Le temperature massime sono ben al di sopra delle medie di inizio estate e continueranno a salire ancora per qualche giorno, anche in Italia

Madrid, Spagna (AP Photo/Paul White)
Madrid, Spagna (AP Photo/Paul White)
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Martedì 14 giugno sono stati raggiunti i 40 °C a Madrid, una delle città più calde di tutta la Spagna, a conferma degli effetti dell’ondata di calore che sta interessando parte dell’Europa e che nei prossimi giorni riguarderà anche l’Italia. Le temperature rilevate in numerose città europee sono più alte rispetto alla media di metà giugno, con picchi che solitamente vengono registrati a luglio inoltrato, quando si hanno le massime più alte del periodo estivo in molte zone del continente. Secondo le previsioni, in Italia l’ondata di caldo proseguirà fino alla fine della settimana, quando l’arrivo di alcune perturbazioni contribuirà a un abbassamento delle temperature massime.

Il caldo degli ultimi giorni in Europa è dovuto alla presenza di una cappa ad alta pressione, formata in parte proprio a causa dell’aria al suolo che scaldata dal Sole si sposta verso l’alto. È come se si formasse una grande montagna di aria calda, che ostacola il normale flusso delle correnti ventose, riducendo quindi la probabilità che si formino nubi e perturbazioni che possono contribuire a ridurre la temperatura.

Le aree di forte pressione che causano le ondate di calore tendono a durare di solito una settimana, poi con il passare del tempo diventano troppo grandi ed estese e collassano, rilasciando l’aria che era rimasta intrappolata e favorendo nuovamente il passaggio delle altre correnti atmosferiche.

Fino a quando sarà presente il fronte di alta pressione, le temperature continueranno ad aumentare, peggiorando la situazione ogni giorno fino almeno a domenica prossima, dicono diversi centri meteo. Per alcune aree dell’Europa, come la Spagna, è la seconda volta in meno di un mese che le massime superano i 40 °C, in un periodo in cui la temperatura dovrebbe essere molto più mite. Per questo motivo l’agenzia nazionale che si occupa delle previsioni atmosferiche in Spagna ha emesso vari avvisi sui rischi di alte temperature, non escludendo che in alcune città come Cordoba si possano raggiungere i 43 °C.

Le rilevazioni al suolo e tramite i satelliti, come quelli del consorzio europeo Copernicus, mostrano come il picco potrebbe essere raggiunto venerdì 17 giugno, con temperature tra i 35 e i 40 °C in molte aree della Spagna, nel sudovest della Francia e in parte nel Centro-nord dell’Italia.

In Italia è prevista la pressoché totale assenza di nuvole soprattutto al Nord e sull’arco alpino, con una probabile intensificazione del caldo tra venerdì e sabato, anche a quote relativamente alte. Le massime saranno comprese tra i 35 e 38 °C, con possibilità di raggiungere i 40 °C in alcune zone.

A partire da domenica l’alta pressione dovrebbe iniziare a diminuire almeno sulle regioni nordoccidentali, ma non è ancora chiaro con quali effetti sulle temperature.

Negli ultimi 50 anni, le estati nel continente europeo sono diventate via via più calde. Solo in Italia è stato calcolato che la temperatura media estiva sia aumentata di circa 3 °C dal 1970 a oggi con numerosi record di estati più calde mai registrate negli ultimi anni.

Le ondate di caldo non sono aumentate solamente per intensità, ma anche per frequenza e durata. Le massime superano per oltre la metà dei giorni estivi i 34 °C in buona parte dell’Italia, con eventi meteorologici come piogge e temporali sempre più estremi alternati a periodi di siccità.

Collegare singoli eventi meteorologici, quindi di breve durata, all’andamento del clima e alle sue evoluzioni su scale temporali più lunghe è sempre complicato, ma sulla base dell’enorme mole di dati raccolti negli ultimi decenni la stragrande maggioranza dei gruppi di ricerca concorda sul ricondurre le ondate di calore agli effetti del riscaldamento globale. Nelle ultime settimane il problema non ha riguardato solamente l’Europa, ma anche l’India e il Pakistan con gravi ondate di calore che hanno causato la morte di centinaia di persone.

In Europa, le recenti ondate di caldo e quella in corso hanno aggiunto difficoltà a quelle già create da un prolungato periodo di siccità, che ha riguardato soprattutto i paesi europei meridionali. La mancanza di piogge combinata al prezzo in aumento dei fertilizzanti, a causa della guerra in Ucraina, sta mettendo in difficoltà il settore agricolo e mette a rischio la resa di numerose coltivazioni.

Le ondate di caldo comportano inoltre un maggiore consumo di energia elettrica, dovuto soprattutto all’impiego per tempi prolungati dei condizionatori d’aria. I prezzi dell’energia sono ulteriormente aumentati in alcuni paesi europei come Francia e Germania, rendendo più evidenti gli effetti della crisi energetica.