A Cuba sono state condannate a diversi anni di prigione 297 persone che la scorsa estate avevano protestato contro il governo
Lunedì, a Cuba, sono state condannate con pene fino a 25 anni di prigione 297 persone che avevano partecipato alle ampie proteste contro il governo che si erano tenute nel paese la scorsa estate: sono accusate a vario titolo di reati come sedizione, aggressione e rapina. Tra le persone condannate ci sono anche 16 minorenni (l’età minima per essere penalmente perseguibili a Cuba è 16 anni – in Italia 14). Ad altre 84 persone arrestate è stata data invece la possibilità di sostituire la prigione con lo svolgimento di lavori socialmente utili.
Le proteste della scorsa estate, le più estese e partecipate da decenni a Cuba, erano state rivolte contro il presidente Miguel Díaz-Canel, ritenuto responsabile della grave crisi economica in cui ancora si trova il paese, a causa della quale sull’isola mancavano cibo e generi di prima necessità. Il governo era stato criticato anche per la gestione della pandemia da coronavirus. Le proteste erano state represse con violenza, e più di mille persone erano state arrestate. Le condanne di lunedì non sono le prime dalla scorsa estate: a marzo erano state condannate altre 128 persone.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno criticato i processi per mancanza di trasparenza e hanno chiesto il rilascio delle persone coinvolte.
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