Il selvaggio mondo dei carri attrezzi di Toronto
Come in altre città canadesi è un settore iper competitivo e infiltrato dalla criminalità organizzata, fatto di corruzione e intimidazioni
In alcune città canadesi le modalità con cui la polizia fa arrivare i carri attrezzi in caso di incidenti stradali e la poca regolamentazione nel settore hanno favorito la crescita di un sistema di corruzione legato a questo tipo di attività, soprattutto negli ultimi vent’anni. Varie aziende che si occupano di soccorso stradale sono state accusate di fare accordi sottobanco con le carrozzerie per incrementare i propri guadagni, ma anche di aver provocato incidenti per essere i primi a intervenire, o di intimidire i propri rivali. Il fenomeno è stato osservato in particolare nella provincia dell’Ontario, dove si trova Toronto, la città più popolata del paese, e in vari casi ha legami con la criminalità organizzata.
Il sito dedicato al mondo delle automobili The Drive ha raccontato che generalmente in Canada quando c’è un incidente i dipartimenti di polizia competenti contattano una tra le compagnie di soccorso stradale già approvate, a rotazione. Altri dipartimenti però non seguono questo criterio, ma scelgono di affidarsi a quelle che possono intervenire più velocemente sul posto, con l’obiettivo di liberare il prima possibile la strada e ripristinare il traffico regolare. Per questa ragione i carri attrezzi di compagnie diverse fanno a gara per arrivare per primi sul luogo dell’incidente, così da assicurarsi i guadagni della rimozione del mezzo e quelli derivanti dai servizi di assistenza successivi: questi carri attrezzi sono soprannominati “chasers”, inseguitori.
La consuetudine di affidare il lavoro al primo carro attrezzi disponibile si è diffusa a partire dai primi anni Duemila e ha fatto crescere notevolmente il numero dei “chasers”. Questo sistema è adottato per esempio dalla polizia provinciale dell’Ontario, da quella di Toronto o a London, nel sud-ovest dello stato, dove il numero delle aziende che offrono soccorso stradale è triplicato nel giro di pochi anni, passando dalle 13 del 2015 alle 38 operative nel 2019. Questo ha reso il mercato ancora più competitivo e agguerrito.
Oggi numerosi carri attrezzi presidiano regolarmente le strade e gli snodi più trafficati, dove è più probabile che si verifichino incidenti, e aspettano di essere contattati dalla polizia per intervenire il prima possibile, soprattutto prima di quelli di altre compagnie. Controllano le segnalazioni sui tabelloni luminosi e i bollettini del traffico per avere notizie in tempo reale, in alcuni casi arrivando sul luogo dell’incidente ancora prima della polizia.
Sui media locali sono stati segnalati vari casi di autisti di carri attrezzi che discutono fino a prendersi a pugni a bordo strada per aggiudicarsi un cliente. Alcune compagnie inoltre sono state accusate di aver provocato intenzionalmente incidenti su autostrade e nei parcheggi pur di aggiudicarsi più lavori e quindi assicurarsi più guadagni. L’ex ispettore generale di Montreal David Gallant, il cui lavoro era quello di verificare la regolarità degli appalti collegati ai servizi pubblici, ha detto a The Drive di aver visto numerosi casi di operatori che minacciavano i propri rivali per convincerli a non lavorare in certe aree o a non collaborare con certi dipartimenti.
In questi anni ci sono state decine di incendi dolosi imputabili alla lotta tra operatori di soccorso stradali rivali, che in qualche caso hanno incendiato i carri attrezzi delle altre aziende. Ci sono anche state aggressioni e sparatorie tra autisti o comunque tra persone collegate ai vari gruppi della criminalità organizzata infiltrati nel settore: in alcuni casi ci sono stati anche dei morti.
La rimozione dei veicoli incidentati è un’attività molto redditizia, e la fase del soccorso stradale è solo la prima attività a generare tutta una serie di incassi, continua The Drive. Anche se le tariffe della rimozione sono spesso regolamentate (a Toronto il costo massimo per spostare la maggior parte delle auto è di 280 dollari canadesi, 210 euro), è frequente che poi i costi vengano gonfiati, per esempio se aumentano i chilometri percorsi per raggiungere i depositi o le officine di riparazioni. In più, come ha spiegato il giornalista del Toronto Star Peter Edwards nel podcast “This Matters”, spesso gli autisti dei carri attrezzi possono ottenere fino a 500 dollari in mazzette per portare i mezzi incidentati in certe officine di riparazione conniventi.
Secondo Edwards il sistema di corruzione è così esteso che oltre alle officine coinvolge anche alcune compagnie assicurative, cliniche di fisioterapia o società di autonoleggio, tutti servizi di cui può aver bisogno una persona che fa un incidente. In più di un caso sono stati coinvolti anche alcuni poliziotti: nel 2007 quattro agenti di Toronto furono accusati di aver favorito alcune compagnie di carri attrezzi, prima che nel loro dipartimento venisse adottato il sistema del primo mezzo disponibile. Nel luglio del 2020 altri cinque agenti di vari dipartimenti della città vennero sospesi per il loro presunto coinvolgimento nella lotta tra operatori di soccorso stradale rivali: uno di loro era stato accusato di aver passato a un carro attrezzi almeno una di tre radio criptate della polizia che erano state rubate nei due anni precedenti, in modo che l’autista potesse avere informazioni sugli incidenti in tempo reale.
La lotta tra gli operatori del soccorso stradale è un fenomeno così ampio e noto che ha portato varie amministrazioni locali a regolamentare in maniera più trasparente l’attività di rimozione dei veicoli e ad adottare iniziative per contrastare le aziende che operano in maniera illegale, in particolare negli ultimi due anni.
Tra il marzo e il giugno del 2020, nell’ambito di un’indagine coordinata con l’agenzia delle Entrate canadese, la polizia provinciale dell’Ontario, quella di Toronto e quella della municipalità regionale di York (a nord della città) avevano arrestato più di 20 persone e ne avevano incriminate più di 100 con l’accusa di far parte di organizzazioni criminali che gestivano anche carri attrezzi in maniera illegale. Erano stati sequestrati 11 veicoli, 41 armi da fuoco, 500mila dollari in contanti e quasi 10 chili di droghe varie, tra cui fentanyl, cocaina, metanfetamine e cannabis. Alcune persone arrestate risultarono coinvolte anche in attività di spaccio e rapine, e in almeno un caso una aveva usato il proprio carro attrezzi per sfondare la vetrina di una gioielleria. In vari casi le accuse sono cadute, ma le indagini sono ancora in corso.
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