Macron rischia di perdere la maggioranza in Parlamento
Dopo un primo turno alle legislative in cui la sinistra è andata molto bene: il secondo turno sarà il 19 giugno
Domenica in Francia si è votato al primo turno delle elezioni legislative per rinnovare i 557 seggi dell’Assemblea Nazionale, la Camera bassa del Parlamento francese: come ci si aspettava, la coalizione di sinistra Nouvelle Union populaire écologique et sociale (NUPES), guidata da Jean-Luc Mélenchon, ha ottenuto una percentuale di voti molto simile a Ensemble!, la coalizione del presidente Emmanuel Macron, e potrebbe minacciarne la maggioranza in Parlamento. Il secondo e conclusivo turno delle elezioni sarà domenica prossima, il 19 giugno.
NUPES ed Ensemble! hanno ottenuto rispettivamente il 25,66 e il 25,75 per cento dei voti: tradotto in seggi parlamentari sulla base del sistema elettorale francese (uninominale a doppio turno), significa che al secondo turno Ensemble! potrebbe avere tra i 275 e i 310 deputati e NUPES tra i 180 e i 210. La maggioranza è a 289 deputati: NUPES non ha la possibilità di raggiungerla, ma ha ampie speranze di ottenere abbastanza voti da togliere la maggioranza a Macron.
Se Macron non dovesse ottenere la maggioranza, potrebbe accadere qualcosa di simile alla cosiddetta “cohabitation”, cioè la situazione in cui maggioranza parlamentare e presidente appartengono a schieramenti diversi. È uno scenario che non si verifica dal 2002: di fatto, i risultati delle ultime quattro elezioni legislative (2002, 2007, 2012, 2017) erano stati “confermativi”: avevano cioè seguito il risultato delle presidenziali del mese precedente, dando al presidente eletto e al suo partito la maggioranza dei seggi anche in Parlamento.
Senza una maggioranza autonoma di Ensemble!, i poteri presidenziali sarebbero più limitati e per lui potrebbe essere più difficile portare avanti il proprio programma. C’è anche la possibilità, per ora piuttosto remota, che se Ensemble! non dovesse avere la maggioranza assoluta Macron decida di nominare un esponente di NUPES (tendenzialmente Mélenchon) come primo ministro, per garantirsi almeno in parte e su alcune questioni la collaborazione della sinistra.
Nelle ultime settimane la coalizione di Macron si era mostrata molto preoccupata rispetto a questa possibilità: dopo una campagna elettorale presidenziale piuttosto fiacca – al punto da essere definita una “non-campagna elettorale” – Macron aveva portato avanti attacchi molto aggressivi contro il leader di NUPES Mélenchon.
È piuttosto probabile che, nella settimana che ci separa dal secondo turno, la campagna elettorale sarà molto vivace.
Il risultato del primo turno di votazioni di domenica, comunque, era atteso: la vittoria alle presidenziali di Macron dello scorso aprile era stata, secondo molti commentatori, una «vittoria senza trionfo», e la sinistra, dopo una forte delusione alle presidenziali, era riuscita a presentarsi unita alle legislative. Come alle elezioni presidenziali, l’affluenza è stata molto bassa: il 47,5 per cento.
– Leggi anche: In Francia si vota di nuovo, e Macron è minacciato da sinistra