Secondo Amnesty International ci sono le prove che la Russia abbia usato bombe a grappolo per attaccare la città ucraina di Kharkiv
Amnesty International, la più nota ong che si occupa di difesa dei diritti umani, ha pubblicato un rapporto in cui ha raccolto numerose prove che dimostrano come la Russia abbia usato bombe a grappolo per attaccare la città di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina.
Le bombe a grappolo sono un particolare tipo di arma utilizzato nei bombardamenti aerei, nel quale una grossa bomba contiene molte “sottomunizioni” secondarie. Sono proibite da una Convenzione dell’ONU del 2008, un trattato che fu firmato da 100 paesi, tra cui non ci sono però Russia, Ucraina e Stati Uniti.
Il rapporto di Amnesty è stato realizzato dopo che, tra marzo e aprile, alcuni rappresentanti della ong avevano visitato 41 luoghi bombardati dai russi a Kharkiv, in cui erano stati uccisi centinaia di civili. Da queste analisi erano emerse le prove dell’uso di bombe a grappolo da parte dell’esercito russo.
Kharkiv è stata una delle città maggiormente colpite all’inizio dell’invasione: gli attacchi russi sulla città sono andati avanti fino ai primi giorni di maggio, quando l’esercito si è gradualmente ritirato per concentrarsi nella conquista completa del Donbass.
– Leggi anche: La Russia sta rivendendo il grano rubato all’Ucraina?
We documented seven cluster munition strikes in different neighbourhoods all over the city, where they found fins and pellets/fragments of cluster submunitions, as well as fragments of Uragan rockets known to carry such munitions. pic.twitter.com/ClU1YDtlWY
— Oksana Pokalchuk (@OPokalchuk) June 13, 2022