Il relitto affondato nel Seicento che trasportava un futuro re d’Inghilterra
La prestigiosa “Gloucester” fu trovata nel 2007, ma si è potuto confermare e annunciare la scoperta solo di recente
Venerdì è stata annunciata la scoperta di un relitto al largo della costa di Norfolk, in Inghilterra, avvenuta nel 2007 ma tenuta segreta per anni in attesa di confermare che la nave trovata fosse effettivamente la Gloucester, una fregata della Royal Navy che affondò nel 1682. Era dotata di cinquanta cannoni e probabilmente affondò dopo essersi scontrata con un banco di sabbia che distrusse il timone e fece inabissare la nave in meno di un’ora. A bordo c’erano circa 330 persone, di cui se ne salvarono solo un centinaio.
La Gloucester era una nave assai importante e prestigiosa: partecipò alla guerra Anglo-spagnola, e il suo naufragio avvenne in un periodo particolarmente delicato dal punto di vista politico e religioso. Poco più di vent’anni prima era stata restaurata la monarchia in Inghilterra con il rientro dall’esilio di Carlo II, il cui regno fu caratterizzato da continui conflitti con il parlamento e dispute tra cattolici e protestanti. Per questi motivi, l’esperta di storia marittima Claire Jowitt, dell’Università dell’East Anglia, ha definito il relitto della Gloucester la più importante scoperta della storia marittima dai tempi della Mary Rose, la nave preferita di Enrico VIII che venne recuperata nel 1982.
Del resto sulla Gloucester, quel giorno del 1682, c’erano il cronista e marinaio Samuel Pepys, che annotò sul suo diario la vita a bordo prima del naufragio, e il futuro re Giacomo II, allora duca di York. Entrambi sopravvissero all’incidente.
Per secoli non si è saputo dove fosse finito il relitto, fino a quando nel 2007 i fratelli Julian e Lincoln Barnwell, insieme al loro amico James Little, trovarono delle assi di legno e alcuni cannoni della Gloucester al largo della costa di Norfolk, contea rurale che si trova circa 200 chilometri a nordest di Londra. I due fratelli avevano iniziato la ricerca nel 2003, appassionandosi al punto tale da acquistare una propria barca con un mutuo e impiegare ogni momento libero in estate immergendosi in cerca del relitto.
«Abbiamo percorso quasi 4mila miglia durante le ricerche, ma sembrava che trovassimo solo sabbia» ha detto Lincoln Barnwell al National Geographic. «E poi un giorno andammo giù e vedemmo cannoni sparsi sul fondale. Fu indimenticabile».
Ma identificare con precisione il relitto trovato non fu facile, scrive il National Geographic. Data l’importanza storica della nave, bisognava avere prove inconfutabili del fatto che si trattasse proprio della Gloucester. Un primo ritrovamento in questo senso avvenne nel 2012, quando fu recuperata e riconosciuta la campana di bronzo della nave. Ma anche dopo che vennero recuperati altri oggetti, la scoperta non venne annunciata per proteggere il relitto da eventuali saccheggi (tuttora non è stata diffusa la sua posizione precisa).
Il ritrovamento probabilmente permetterà di chiarire meglio le dinamiche di come affondò la nave e di chi fu la responsabilità dell’incidente, argomento che è stato a lungo oggetto di controversie. All’epoca Giacomo II, che era stato Alto Ammiraglio e si riteneva un ottimo comandante, addossò la colpa al pilota della nave, che fu deferito alla corte marziale e messo in carcere a vita. Tuttavia, nacquero sospetti anche intorno allo stesso Giacomo, che lo accompagnarono anche quando divenne re.
Tra gli oggetti più interessanti trovati sulla nave ci sono vestiti, strumentazioni nautiche e bottiglie di vino rosso ancora sigillate, alcune marchiate con l’emblema a stelle e strisce della famiglia Legge, antenati di George Washington, primo presidente degli Stati Uniti. Alcuni di questi oggetti faranno parte di una mostra alla Norwich Castle Museum & Art Gallery il prossimo anno.