Alle amministrative l’affluenza è stata del 54,12 per cento

Si è votato in 971 comuni, tra cui quattro capoluoghi di regione: lo scrutinio inizierà lunedì alle 14

Il sindaco di Genova Marco Bucci al seggio elettorale di via Fieschi (ANSA)
Il sindaco di Genova Marco Bucci al seggio elettorale di via Fieschi (ANSA)
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Domenica 12 giugno in 971 comuni italiani si è votato per rinnovare sindaco e consiglio comunale: l’affluenza è stata del 54,12 per cento degli aventi diritto al voto. Lo scrutinio inizierà però solo lunedì alle 14, perché si dà la precedenza a quello dei referendum per cui si è votato sempre oggi in tutta Italia.

Nelle città che hanno più di 15mila abitanti, se nessun candidato avrà ottenuto il 50 per cento più uno dei voti, si andrà al ballottaggio il 26 giugno. Fra le città al voto ci sono 4 capoluoghi di regione – Catanzaro, Genova, l’Aquila e Palermo – e diversi altri centri importanti come Messina, Padova, Parma, Taranto e Verona.

Dei 26 capoluoghi in cui si è votato, la gran parte è attualmente governata dal centrodestra: la tornata elettorale del 2017 è stata infatti una delle più negative della storia recente per il centrosinistra. Il centrodestra è avanti in varie città sia per l’alto consenso a livello nazionale, sia perché a livello locale i sindaci uscenti che si ricandidano sono tradizionalmente avvantaggiati rispetto agli avversari.

Al momento, il centrosinistra è sfavorito in tutti e quattro i capoluoghi di regione in cui si vota, e anche altrove non ci si aspettano risultati nettamente positivi. Il M5S sta attraversando un periodo di transizione piuttosto delicato e ha deciso di non presentarsi in moltissime città, e anche il centrodestra non se la passa benissimo: nonostante si presenti unito in molti comuni ci sono vistose eccezioni come Verona, Parma e Catanzaro. La percezione di molti commentatori è che eventuali buoni risultati di Fratelli d’Italia nelle città in cui si presenta da solo aumenteranno le tensioni già emerse durante le ultime elezioni del presidente della Repubblica. Azione di Carlo Calenda e Più Europa hanno stretto un’alleanza e si presentano ovunque uniti e spesso in coalizione col centrosinistra. Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, nelle poche città in cui si presenta sostiene sia candidati di centrosinistra sia candidati di centrodestra.

Catanzaro
Negli ultimi 25 anni ha quasi sempre governato Sergio Abramo, ex imprenditore di centrodestra, che però arriva al voto indebolito. Forza Italia e Lega sostengono la candidatura di Valerio Donato, professore di Diritto privato all’università cittadina nonché storico attivista del Partito Democratico locale. Fratelli d’Italia ha candidato invece la propria vicecapogruppo alla Camera, Wanda Ferro, sostenuta anche da Abramo. Il centrosinistra e il M5S appoggiano Nicola Fiorita, che insegna Diritto canonico all’Università della Calabria e si era già candidato senza successo nel 2017.

Genova
L’attuale sindaco Marco Bucci, 62 anni, ex manager d’azienda, il primo di destra o centrodestra che abbia mai vinto in città, dovrebbe essere rieletto forse già al primo turno. Bucci è sostenuto da tutti i partiti di centrodestra e anche da Italia Viva. Il candidato di centrosinistra è Ariel Dello Strologo, 55 anni, avvocato, ex presidente della comunità ebraica di Genova. Lo sostengono i partiti di sinistra, di centrosinistra e il Movimento 5 Stelle.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e il sindaco uscente di Genova, Marco Bucci il 6 giugno 2022 (ANSA/Luca Zennaro)

L’Aquila
I candidati principali sono il sindaco uscente Pierluigi Biondi, 47enne di centrodestra, e Stefania Pezzopane, 62enne deputata del Partito Democratico ed ex presidente della provincia. Pezzopane è forse la candidata sindaca più sostenuta dai pezzi grossi del partito fra le città principali, ma i pochi sondaggi realizzati in queste settimane davano in netto vantaggio Biondi, che non è escluso che vinca al primo turno.

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Palermo
Dopo i due mandati consecutivi di Leoluca Orlando, indipendente di centrosinistra, Palermo dovrà cambiare sindaco. Il centrodestra ha candidato Roberto Lagalla, 67 anni, radiologo, ex rettore dell’università di Palermo, assessore regionale alla Sanità dal 2006 al 2008 e all’Istruzione dal 2017 fino alle dimissioni di quest’anno. Lagalla in questi giorni è al centro di varie critiche da parte dei suoi avversari politici per via dei due consiglieri comunali di centrodestra accusati di scambio elettorale politico-mafioso e arrestati. Il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle appoggiano invece la candidatura di Franco Miceli, ex assessore comunale ai Lavori pubblici nonché attuale presidente del Consiglio nazionale degli architetti.

Il segretario del PD Enrico Letta insieme a Franco Miceli (ANSA / IGOR PETYX)

Il segretario del PD Enrico Letta insieme a Franco Miceli (ANSA / IGOR PETYX)

Parma
Si eleggerà un nuovo sindaco dopo dieci anni di Federico Pizzarotti, il primo sindaco espresso dal Movimento 5 Stelle in un capoluogo di provincia. Pizzarotti nel frattempo è uscito dal M5S e per la sua successione sostiene la candidatura del suo attuale assessore alla Cultura, Michele Guerra, insieme al centrosinistra. Lega e Forza Italia hanno invece candidato Pietro Vignali, già sindaco fra il 2007 e il 2011, che nel 2015 patteggiò due anni di carcere per peculato e corruzione nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione delle società partecipate del Comune di Parma.

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Taranto
Il grande favorito è il candidato del centrosinistra Rinaldo Melucci, che lo scorso novembre il consiglio comunale aveva sfiduciato con un atto del notaio per motivi mai del tutto chiariti, probabilmente legati a questioni personali tra l’ex sindaco e alcuni consiglieri di maggioranza. Taranto fra l’altro è una delle 18 città in cui PD e Movimento 5 Stelle si presentano insieme dopo avere passato anni a litigare e rimanere su posizioni opposte.

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Verona
Tra le grandi città è quella con l’esito più incerto. Il sindaco uscente Federico Sboarina, noto fra le altre cose per la sua vicinanza agli ambienti di estrema destra della città, si è ricandidato ed è sostenuto dai principali partiti di destra. I suoi avversari saranno soprattutto l’ex sindaco Flavio Tosi, sostenuto da Italia Viva e Forza Italia, e l’ex calciatore Damiano Tommasi, alla sua prima esperienza politica e sostenuto da un’ampia coalizione di centrosinistra. I sondaggi danno tutti e tre molto vicini.

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Questo è l’elenco completo dei 26 capoluoghi di provincia in cui si è votato: Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Catanzaro, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo.

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