Come si vota alle elezioni amministrative
Oggi si votano sindaci e consiglieri in 971 comuni: i seggi sono aperti dalle 7 e chiuderanno alle 23
Oggi si vota per le elezioni amministrative in molte città e capoluoghi italiani, tra cui Palermo, Genova, Taranto e l’Aquila. Sarà un voto con una valenza nazionale meno marcata rispetto a quello dello scorso ottobre, quando erano coinvolte le maggiori città italiane e i leader politici nazionali avevano partecipato con più frequenza alle campagne elettorali locali. Ad ogni modo anche a questo giro si sono viste dinamiche che potrebbero avere riflessi sulla politica nazionale: per esempio l’alleanza tra PD e Movimento 5 Stelle, che si sono presentati insieme in molti capoluoghi.
I seggi sono aperti dalle 7 e chiuderanno alle 23. Per votare bisogna andare al proprio seggio – che si legge sulla tessera elettorale – con un documento d’identità. Gli eventuali ballottaggi si terranno con le stesse modalità tra due settimane, domenica 26 giugno.
Nei comuni con più di 15mila abitanti si può decidere di dare il proprio voto solo al candidato sindaco, facendo un segno sul rettangolo dove si trova il suo nome. Altrimenti, se si traccia un segno solo sul simbolo di una lista oppure sia sul nome del candidato sindaco che su una delle liste collegate, il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista collegata.
In questi comuni si può anche fare un voto disgiunto, cioè votare per un candidato e allo stesso tempo assegnare la propria preferenza a una lista avversaria, tracciando un segno sul nome del candidato sindaco e un segno sul simbolo della lista non collegata che si vuole votare. Se si vota per una lista, si può specificare anche una preferenza per uno o due candidati consiglieri, a patto che uno sia una donna e l’altro un uomo, scrivendone il cognome (o il nome e cognome in caso di omonimia). Nei comuni con meno di 5mila abitanti invece si può esprimere una sola preferenza.
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Nei comuni con meno di 15mila abitanti ci sono tre possibilità: si può tracciare un segno sul nome del candidato; sul simbolo della lista collegata al candidato sindaco; oppure sia sul candidato che sulla lista collegata. In ogni caso, il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato.
Nei comuni con più di 15mila abitanti vince al primo turno chi prende il 50 per cento più 1 dei voti validi. Se nessuno raggiunge questa soglia, i due candidati più votati andranno al ballottaggio in un secondo turno e in quel caso vince chi prende la maggioranza dei voti.
Nei comuni con meno di 15mila abitanti, vince al primo turno chi prende più voti. In caso di parità tra due candidati, si procederà con un ballottaggio al secondo turno. In caso di ulteriore parità, viene eletto il candidato più anziano tra i due.
A questo giro di elezioni ci sono 8.854.549 persone aventi diritto al voto (cioè tutte le persone che hanno compiuto 18 anni entro il 12 giugno). Si vota in 971 comuni, di cui 829 con meno di 15mila abitanti. Tra le città in cui si vota ci sono 26 capoluoghi di provincia di cui 4 capoluoghi di regione: Palermo, Genova, Catanzaro e l’Aquila.
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