Chi era Francesca Sanna Sulis
Nacque da una nobile famiglia sarda, fu imprenditrice e stilista ma si occupò anche di istruzione e beneficenza: Google la ricorda con un doodle
La protagonista del doodle di Google di oggi è “Donna” Francesca Sanna Sulis: stilista, educatrice, benefattrice e imprenditrice sarda del Settecento che divenne famosa soprattutto per la produzione di seta. Nacque nel 1716 dalla famiglia Sulis, una tra le più importanti della Sardegna, e fin da giovane cominciò a interessarsi alle coltivazioni di bachi da seta della famiglia e al disegno di abiti, sperimentando e cercando soluzioni che alleggerissero l’abbigliamento femminile e lo rendessero più pratico. Quando a 19 anni si sposò con Pietro Sanna Lecca, l’abito da sposa lo disegnò lei.
Nella sua tenuta di Quartucciu, vicino a Cagliari dove viveva col marito, avviò coltivazioni di gelsi per la bachicoltura, allestì semenzai per i bachi e attrezzò laboratori per la produzione della seta. In Sardegna, per via del clima, la schiusa dei semi arrivava con qualche settimana d’anticipo rispetto alla maggior parte delle altre zone, quindi la seta di Francesca Sanna Sulis era la prima ad arrivare sul mercato e questo le portava un grande vantaggio competitivo. La sua seta veniva impiegata soprattutto nelle sartorie che aveva a Cagliari, ma in parte veniva anche esportata e arrivò fino in Russia.
Viene ricordata anche come una filantropa e molti anni dopo la sua morte le fu attribuita una benemerenza nel campo della pubblica istruzione. Si occupò infatti di insegnare a molte lavoranti della zona il mestiere della tessitura e della filatura e offrì corsi di formazione sartoriale. Alle sue dipendenti offriva inoltre un’istruzione generale e a tutte quelle che si sposavano regalava un telaio. Prima di morire, a 94 anni, visto che i suoi due figli maschi erano già morti, decise di lasciare tutti suoi beni alla Chiesa e ai bisognosi.
A Francesca Sanna Sulis è attribuita l’invenzione del su cambusciu, una cuffia di seta decorata con motivi geometrici che oggi si vede in alcuni costumi tradizionali sardi e che allora veniva portata soprattutto dalle signore della buona società. A Muravera, dove si trovava la tenuta della famiglia Sulis, le è stato dedicato il Museo dell’imprenditoria femminile, che racconta soprattutto la storia del lavoro artigianale femminile sardo.