Nella pallanuoto la Pro Recco non smette di vincere
Sabato la squadra ligure ha vinto la Champions League maschile per il secondo anno di fila, e per la decima volta in sessant'anni
Ancora una volta la miglior squadra maschile di pallanuoto è italiana, e viene da un piccolo paese ligure: è la Pro Recco, che sabato sera ha battuto ai rigori i serbi del Novi Beograd, a Belgrado, nella finale di LEN Champions League, il più importante torneo continentale, vincendolo per la seconda volta consecutiva e per la decima volta dal 1965.
Il Novi Beograd veniva descritta come una squadra costruita appositamente per vincere il torneo, sostenuta dai grandi investimenti del suo presidente, Aleksandar Šapić, ex olimpionico serbo e sindaco del comune di Novi Beograd, il più popolato nell’area metropolitana della capitale serba. Eppure ha vinto la Pro Recco, che in questa stagione, allenata dal suo ex giocatore croato Sandro Sukno, aveva già vinto campionato e coppa nazionale.
Con la Champions League di sabato ha completato quello che nel calcio viene chiamato triplete e che in genere riesce soltanto a squadre speciali.
Per quello che è riuscita a creare negli ultimi decenni, la Pro Recco è a tutti gli effetti una squadra speciale, la più titolata al mondo nella pallanuoto. Dal 2016 il presidente è l’ex giocatore olimpionico Maurizio Felugo, ma anche senza cariche ufficiali il proprietario è sempre Gabriele Volpi, imprenditore ligure nel settore della logistica petrolifera i cui investimenti dagli inizi degli anni Duemila hanno portato a oltre un decennio di vittorie.
Volpi, che in passato è stato presidente e che ha coinvolto i figli nella gestione della società, è stato anche l’investitore che nel calcio ha portato lo Spezia dalla Serie D alla prima promozione in Serie A in 114 anni di storia, salvo poi venderlo nel 2021 all’investitore americano Robert Platek dopo alcune condotte societarie finite sotto indagine. In precedenza Volpi era stato anche proprietario dell’Arzachena in Serie C e della squadra di calcio croata del Rijeka, con cui aveva creato una sinergia calcistica di calciatori e dirigenti tra la Liguria e la Croazia.
I trofei vinti in questa stagione hanno aumentato ulteriormente il divario tra la Pro Recco e le altre squadre, sia in Italia che all’estero. L’ultimo campionato vinto è stato il trentaquattresimo, ventitré in più della seconda squadra italiana più titolata, il Posillipo. Il distacco è aumentato anche in Champions League, dove le uniche due squadre che al momento tengono il passo sono i serbi del Partizan Belgrado e i croati del Mladost, entrambe a sette successi.
Nel corso degli anni a Recco, piccolo comune di diecimila abitanti nella riviera di Levante, poco distante da Genova, si è creato quasi una sorta di ecosistema in cui giocatori, ex giocatori, dirigenti e allenatori con un passato in squadra si susseguono negli incarichi senza che i risultati cambino, come nel caso del presidente e dell’allenatore attuali. A Belgrado, inoltre, il brasiliano di origini italiane Pietro Figlioli è arrivato a vincere sei Champions League in carriera, tutte con la Pro Recco, la prima delle quali quindici anni fa: solo altri due giocatori ci sono riusciti nella storia della pallanuoto, uno dei quali è proprio Felugo.