Forse anche i delfini fanno skincare
Un gruppo di scienziati ha osservato che quelli del mar Rosso sono soliti sfregarsi contro particolari specie di coralli e spugne
Nel nord del mar Rosso i delfini sono soliti sfregarsi contro tre particolari tipi di coralli e spugne e, secondo un gruppo di scienziati che ha studiato tale comportamento, potrebbero farlo per applicare sulla pelle una serie di sostanze contenute in questi organismi. Una specie di skincare marina, in sostanza, che aiuterebbe i delfini a prevenire o curare infezioni cutanee.
Il fenomeno è stato studiato da ricercatori delle università di Zurigo, Gießen e Stoccarda, che lo hanno descritto in uno studio pubblicato il 19 maggio sulla rivista scientifica iScience. Era stato osservato per la prima volta nel 2009 dalla biologa Angela Ziltener, una delle autrici dello studio, che aveva visto come branchi di delfini si alternassero nello strusciarsi contro coralli e spugne, e solo contro alcuni tipi tra le centinaia presenti nella barriera corallina del mar Rosso. Ziltener ipotizzò che lo facessero per via di qualche sostanza contenuta in questi organismi perché a volte dopo essersi strofinati su di essi i delfini avevano la pelle macchiata di giallo o di verde.
I delfini coinvolti sono tursiopi indopacifici (Tursiops aduncus); i coralli che sembrano prediligere appartengono alla specie Rumphella aggregata e al genere Sarcophyton (che probabilmente comprende diverse specie, ancora non distinte), i cosiddetti coralli di cuoio o coralli funghi, e le spugne del genere Ircinia. La prima autrice dello studio è Gertrud Morlock, una chimica dell’Università di Gießen a cui Ziltener si è rivolta per analizzare le sostanze prodotte da questi organismi. Facendo alcune immersioni nell’estate del 2019 il gruppo di ricercatori ha raccolto campioni da studiare e successivamente, in laboratorio, ha individuato 17 diverse sostanze che hanno proprietà antimicrobiche o antiossidanti, o sono ormoni.
Il New York Times ha chiesto ad alcuni scienziati non coinvolti nello studio di commentarne i risultati: secondo Julia Kubanek, chimica del Georgia Institute of Technology, alcune di quelle sostanze potrebbero essere utili ai delfini come protezione solare o per rafforzare il sistema immunitario. «I delfini potrebbero aver imparato a usare altri organismi marini come medicine da più tempo di noi», ha detto Kubanek. Tuttavia gli autori dello studio su iScience non hanno confrontato la quantità di sostanze presenti nei coralli e nelle spugne analizzati (e preferiti dai delfini) con quella di altre specie simili dello stesso ambiente, quindi non si sa se ne contengano di più.
Anche per Eric Angel Ramos, studioso di mammiferi marini della Rockefeller University di New York, l’ipotesi dell’automedicazione è «del tutto plausibile». Ma potrebbe anche darsi che i delfini semplicemente provino piacere a sfregarsi contro spugne e coralli: la loro pelle è molto sensibile. Secondo Ramos bisognerebbe mettere alla prova l’ipotesi proposta su iScience studiando il comportamento di delfini in cattività di fronte a esemplari delle spugne e dei coralli in questione.
Angela Ziltener ha detto al New York Times che ora il suo gruppo di ricerca sta analizzando una serie di video girati tra il 2009 e il 2021 che mostrano migliaia di delfini che si sfregano contro spugne e coralli: potrebbero aiutare a spiegare meglio questo comportamento.