Il parlamento del Nicaragua ha sciolto quasi 200 organizzazioni non governative
Nei giorni scorsi il parlamento del Nicaragua, controllato a larghissima maggioranza dal partito del presidente autoritario Daniel Ortega, il movimento di ispirazione marxista Fronte di Liberazione Sandinista (FSLN), ha sciolto quasi 200 organizzazioni non governative: il governo sostiene che non abbiano rispettato il requisito di registrarsi come “agenti stranieri”, classificazione per chi può ricevere fondi dall’estero, ma secondo alcuni attivisti per i diritti umani è un tentativo di Ortega di compromettere l’unità, l’organizzazione e la possibile mobilitazione della società civile contro di lui.
Giovedì il parlamento ha votato per sciogliere 96 ong, che si sono aggiunte alle 83 che aveva deciso di sciogliere martedì con un altro voto: dal 2018, anno in cui c’erano state varie proteste contro Ortega, il parlamento ne ha sciolte oltre 400.
Inizialmente le organizzazioni sciolte erano politiche e legate soprattutto all’opposizione di Ortega: col passare del tempo, però, sembra che il suo governo abbia deciso di far sciogliere semplicemente qualsiasi organizzazione su cui non esercita il controllo. Tra le organizzazioni sciolte ci sono anche associazioni artistiche, culturali, sportive e scientifiche.