I lobbisti che rappresentano aziende con sede in Russia non possono più accedere al Parlamento europeo
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha annunciato che i lobbisti che rappresentano aziende che risiedono in Russia non possono più accedere al Parlamento: «non dobbiamo dar loro alcuno spazio per diffondere la propaganda, le falsità e le narrazioni tossiche riguardo all’invasione dell’Ucraina», ha detto Metsola.
I lobbisti sono professionisti assunti da aziende e altre organizzazioni per difenderne gli interessi e influenzare le decisioni politiche nelle istituzioni in cui sono attivi: in vari paesi e istituzioni, compreso il Parlamento europeo, il loro lavoro è regolato da norme precise. La decisione di Metsola riguarda i rappresentanti delle aziende con sede in Russia che sono elencate nel Registro europeo per la trasparenza, quello che comprende i lobbisti attivi al Parlamento europeo. La decisione riguarda anche i rappresentanti dei soggetti russi sanzionati nel corso dell’invasione dell’Ucraina.