Una canzone degli MFSB
E altre cose a Philadelphia
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
C’è un ritorno di attenzioni per Running up that hill di Kate Bush , per via della nuova stagione di Stranger things , la serie.
Oggi quarant’anni fa uscirono insieme Eye in the sky dell’ Alan Parsons project e Night and day di Joe Jackson : pensa che pacchia. Qui su Spotify l’uno e l’altro disco se stasera volete fare tardi.
Something for nothing
MFSB
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A Philadelphia sono stato un giorno e una notte, qualche anno fa, perché c’era un concerto dei Counting Crows e io ero a Washington, lì vicino. Il concerto tra l’altro non era proprio a Philadelphia, ma a Camden, dall’altra parte del fiume Delaware, che fa da confine tra Pennsylvania e New Jersey. Per andarci c’è un traghetto, e l’attraversamento del Delaware è abbastanza emozionante se avete qualche ricordo di storia degli Stati Uniti o avete guardato le figure sui libri.
Ma insomma sono stato poco a Philadelphia e ho solo due buoni ricordi: uno è il giovane commesso nero di un negozio di abbigliamento sulla soglia del negozio che mi ha osservato passare e mi ha fatto i complimenti per le mie vecchie Nike Cortez; e per noi boomer sono rare soddisfazioni (come con Top Gun , su cui non torno, tranquilli). Tra l’altro, mi è venuta la curiosità ora, ho googlato e vedo che le Nike Cortez sono del 1972, uscirono per le Olimpiadi di Monaco, e compiono 50 anni quindi. Le cose che compiono 50 anni sono parecchie, il 1972 fu un anno portentoso di cose (per fare un altro esempio ): io per esempio in questi giorni sto studiando mille cose sul Watergate, ed è la ragione per cui stasera mi sono distratto e questa newsletter arriva in ritardo. È la seconda volta in una settimana, lo so, forse questo deve dirmi qualcosa.
Comunque, c’era quel secondo ricordo di Philadelphia, ed è il panino : si chiama cheesesteak, è piuttosto una bomba, e il posto famoso che mi ricordo io è Jim’s ma lo fanno in molti altri .
Tutto questo per dire che del soul di Philadelphia (o sound di Philadelphia ) invece non so molto più di quello che ho letto e che ho visto in un bel documentario molti anni fa, che ora che ci penso forse era su Chicago (uno nuovo ne sta uscendo , comunque). Però è una bomba quanto il panino e tra i suoi rappresentanti ci fu la ricca band che si chiamò MFSB, precursrice della discomusic e creata per essere di servizio all’esecuzione di molti pezzi di quel giro: la sua cosa più famosa fu questa del 1974, capace di risolvere qualsiasi serata. Quelli nella foto sono i produttori e autori Gamble e Huff nel 2010, responsabili di gran parte di quel “sound” e assemblatori della band.
Nel cui primo disco, invece, l’anno prima, c’era questa meraviglia da film (possibile che non l’abbia mai recuperata Tarantino? L’avrà fatto per forza).
Bisogna tornarci, con più tempo, a Philadelphia.
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