Dove sta andando la Marvel
Racconta sempre più storie, al cinema e in tv, dalla portata sempre più grande, e qualcuno inizia a chiedersi se non stia esagerando
Nel 2020 la Marvel non fece uscire nessun nuovo film e nessuna nuova serie del proprio Marvel Cinematic Universe, l’universo narrativo popolato da supereroi in costante espansione che si aprì nel 2008 con il film Iron Man. La pausa, durata più di un anno, ha separato i 23 film della cosiddetta Saga dell’Infinito (a sua volta divisa in 3 “Fasi” e terminata nel 2019 con Avengers: Endgame e Spider-Man: Far from Home) dai contenuti della cosiddetta “Fase 4”, iniziata nel 2021 con il film Black Widow e la serie Wanda Vision.
Con la Saga dell’Infinito la Marvel aveva ottenuto una serie di record di incassi e costruito, in poco più di dieci anni, la più imponente e fruttuosa serie di film della storia del cinema. Film dopo film, era riuscita infatti a costruire un coerente crescendo drammatico aggiungendo personaggi, incastrando vicende e raggiungendo il picco narrativo rappresentato da Avengers: Endgame, che incassò nel mondo oltre due miliardi e mezzo di dollari, più di ogni altro film uscito fino a quel momento.
Il fatto che ogni anno uscissero uno o due film dell’Universo Cinematografico Marvel (MCU) rappresentò una novità, e nonostante all’inizio del MCU alla Marvel nessuno sapesse davvero dove sarebbe potuto andare a parare (anzi: nemmeno che l’MCU stava effettivamente iniziando), quell’approccio fu un successo.
Dopo alcuni film più introduttivi, nel 2012 i personaggi principali si unirono in The Avengers; dopodiché venne presentato un obiettivo principale (il reperimento delle “Gemme dell’Infinito”) e il grande nemico comune rappresentato da Thanos. Oltre a portare un po’ più in là una storia personale e in parte autoconclusiva, ogni film ne aveva anche una più grande e generale.
Comunque, a patto di voler tralasciare diversi dettagli, tutta la Saga dell’Infinito si poteva spiegare in poche frasi, come se fosse una serie tv, lunga ma lineare.
Finora, anche i film e le serie tv della Fase 4 della Marvel (queste ultime tutte su Disney+) stanno in genere avendo successo. Molti, tra i cinque film usciti nell’ultimo anno e mezzo, sono tra quelli che nonostante la pandemia sono andati meglio nei cinema e Spider-Man: No Way Home è il film che nel 2021 ha avuto i maggiori incassi mondiali, di poco inferiori ai due miliardi di dollari.
È più difficile avere dati su quanto bene siano andate le sei serie Marvel finora uscite su Disney+, ma in genere sono state ben accolte sia dalla critica sia dal pubblico ed è probabile che abbiano avuto un ruolo importante nella rapida crescita di abbonati della piattaforma.
Insomma, sembra che nonostante il COVID-19 e il climax rappresentato dalla fine della Saga dell’Infinito la Marvel stia continuando a cavarsela molto bene. Da qualche tempo, tuttavia, diversi osservatori stanno iniziando a chiedersi se l’universo narrativo creato dalla Marvel non stia crescendo troppo e troppo in fretta, e se non ci sia il rischio di confondere o perdere gli spettatori. O la possibilità– ora che addirittura si parla di multiversi, cioè di più possibili universi paralleli in cui possono svolgersi le vicende del MCU – che, per assurdo, gli spettatori finiscano semplicemente con il disinteressarsi.
«Finora», ha scritto Adam B. Vary su Variety, «è stato un caos di altissimo intrattenimento». Un po’ per via dei multiversi (che rendono ogni ipotesi possibile e ogni singola storia un po’ meno rilevante nel grande schema delle cose) e un po’ per l’intensità di uscita delle novità (11 contenuti, tra serie e film, solo nell’ultimo anno e mezzo), Vary ha scritto che per ora a questa nuova fase della Marvel «manca il senso di una grande narrazione condivisa intrecciata tra le maglie di ogni singolo film».
Secondo lui, mentre la Saga dell’Infinito era stata «incrementale», per ora – nonostante diverse decine di ore complessive di storie – «non si capisce ancora dove sia diretta la Fase 4, o anche se stia andando verso una singola direzione».
A sostegno della sua tesi Vary enumera (in un elenco che presenta ovviamente spoiler, che qui invece non ci saranno) una decina di «filoni narrativi che vengono evocati», ma che almeno finora non si sono quasi mai incontrati l’uno con l’altro. O che quando invece succede che lo facciano, lo fanno con anche più di un anno di distanza, in più di un’occasione incrociando vicende di una serie su un personaggio con un film su di un altro personaggio ancora. Di recente, Fansided ha addirittura ipotizzato che, da grande impero mediatico quale è, anche l’Universo Cinematografico Marvel potrebbe, così come molti imperi nella storia, «espandersi fino al punto da non riuscire più a sostenere la propria stessa grandezza, per poi sgretolarsi».
Chi come Vary inizia ad avere qualche dubbio sulla capacità di tenuta dell’Universo Cinematografico Marvel ipotizza, tra le altre cose, che i buoni risultati fin qui ottenuti dai contenuti della Fase 4 stiano per ora godendo in parte di una sorta di onda lunga derivante dal successo della Saga dell’Infinito, oltre che da una generale fiducia che decine di ore di investimento per guardare serie e film potranno anche questa volta essere ripagate da un qualche tipo di conclusione (seppur parziale) paragonabile a quella rappresentata da Avengers: Endgame.
Il fatto, scrive Vary, è che – anche senza senno di poi – già dopo qualche film iniziò a essere chiaro dove era diretta la Marvel, mentre ora non è ancora successo.
Da una parte, potrebbe semplicemente trattarsi di una storia che, in quanto ancora più grande e ambiziosa, con molti nuovi personaggi da far conoscere al pubblico, necessiti di una preparazione ancora più lunga e complessa. Peraltro, soprattutto tra chi conosce i fumetti della Marvel che fanno da fonte per le storie del MCU, ci sono già diverse ipotesi – una delle quali legata ai multiversi – su quali potrebbero essere il grande nemico, il grande scontro e la grande storia dei prossimi anni.
D’altra parte, potrebbe anche essere che la Marvel abbia deciso più semplicemente di rinunciare a raccontare un’unica storia coerente, di fatto replicando la talvolta contraddittoria complessità dei tantissimi fumetti Marvel, da cui in effetti il Marvel Cinematic Universe potrebbe continuare per molto tempo ancora ad attingere a piene mani.
Quello che qualcuno interpreta come un difetto, potrebbe anche rivelarsi un valore: qualche anno fa, quando i film erano ancora relativamente pochi, alla Marvel conveniva che ognuno di quei film fosse percepito dal pubblico come un indispensabile tassello di una storia, come un episodio necessario per capire meglio quello successivo.
Ora che i film si avvicinano alla trentina e che quasi ogni settimana c’è un nuovo episodio di una qualche serie, alla Marvel potrebbe non convenire che gli spettatori si sentano persi per non aver visto un film o una serie, e quindi preferire il racconto di tante storie parallele piuttosto di una sola e grande storia complessiva. In altre parole, non è che la Marvel non ci sta riuscendo, semplicemente non ci sta nemmeno provando.
Intanto, come sempre da ormai diversi anni a questa parte, sono già noti titoli e protagonisti di una manciata di storie Marvel che arriveranno tra il 2022 e il 2023, e si sa anche qualcosa – per ora di molto vago – su quello che potrebbe succedere dopo. Vary parla di «almeno 26 nuovi titoli» già in lavorazione o in preparazione.
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