Il Patriarca di Mosca Kirill I è stato escluso dalle nuove sanzioni europee
Gli ambasciatori dei 27 stati membri dell’Unione Europea hanno approvato il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, ma hanno rimosso dall’elenco degli individui sanzionati il Patriarca di Mosca Kirill I, il leader della Chiesa ortodossa russa considerato uno dei più stretti alleati del governo russo. La rimozione è avvenuta a un giorno di distanza dalle proteste dell’Ungheria per la presenza di Kirill nella lista delle persone sanzionate, che avrebbero messo a rischio l’approvazione definitiva delle sanzioni.
Un portavoce del primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha detto che le obiezioni del governo ungherese sulle sanzioni per Kirill erano «già note da tempo».
L’approvazione delle nuove sanzioni, annunciate a inizio maggio dalla Commissione europea e discusse nelle settimane seguenti, si era rivelata piuttosto difficoltosa soprattutto a causa delle richieste di Orbán di escludere l’Ungheria dal blocco delle importazioni del petrolio russo. Dopo lunghe trattative, a inizio settimana Orbán aveva ottenuto un’esenzione temporanea, che aveva consentito di sbloccare la situazione.
Kirill è uno stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin e negli ultimi mesi ha sostenuto e legittimato l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, presentandola in vari discorsi e sermoni come una lotta «metafisica» tra la «santa Russia» e la depravazione dell’Occidente.