Un’altra canzone di Elton John
E la nostalgia di tempo-perso-al-bar
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Beth Orton è una cantautrice inglese 51enne che in passato ha fatto belle cose un po’ acustiche e un po’ elettroniche: ora ha pubblicato una canzone nuova niente male in attesa del disco che esce a settembre.
È uscito il disco nuovo dei Wilco , intanto: qui su Spotify .
Johnny Depp, non contento dell’aver fatto notizia assai negli ultimi tempi, è apparso suonando e cantando per due sere di seguito sul palco del tour del leggendario chitarrista Jeff Beck.
È iniziata la serie di concerti londinesi degli Abba finti, tra molti apprezzamenti : quasi mi viene la curiosità.
A proposito di una cosa che scrivo sotto: ma voi siete di quelli che vanno a leggere le setlist dei concerti prima di andare ai concerti, o durante i concerti? Per me è uno spoiler insopportabile, ma mi è capitato di vedere persone accanto a me che controllavano.
Bennie and the Jets
Elton John
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Qualche settimana fa Giacomo Papi mi ha invitato a parlare di Cose spiegate bene nel centro culturale e bibliofilo che dirige a Milano, e quando sono arrivato un po’ in anticipo ho trovato lui e altri amici piacevolmente seduti a un tavolino nella piazzetta vicina, davanti a degli aperitivi: mi sono aggiunto, ho partecipato attivamente a chiacchiere frivole e spensierate, e mi ha preso una nostalgia di tempo-perso-al-bar, l’attività con cui si sono formate in provincia quasi tutta la mia adolescenza e giovinezza, e pure giovinezza avanzata. Ho annunciato ai presenti che dall’indomani sarei stato lì ogni giorno alla stessa ora, ricostruendo quei rituali, l’idea è stata apprezzata con dei brindisi, e naturalmente è finita lì e la dignità e la pigrizia dell’età matura hanno poi prevalso e non ci sono più tornato: ma quando penso al bar di Cheers (o anche a quelli di Friends e di How I met your mother ) un po’ mi commuovo sempre.
Ecco, l’inizio di Bennie and the Jets a me fa quell’effetto lì, di entrare nel solito bar dove tutti chiacchierano e tintinnano i bicchieri e da qualche parte in fondo alla sala inizia una canzone, che sia qualcuno che suona (come in Piano man ) o un juke-box . Ma la mia sensazione è frutto di un equivoco: la canzone invece intende ricostruire un vero concerto in un locale, più che un bar con della musica. È una canzone di Elton John di quasi cinquant’anni fa ( qui c’è la canzone di Elton John dell’altra volta), di gran successo allora ma poi non rimasta tra le sue cose più note anche ai non fan (tra l’altro in alcuni paesi uscì nel 1973 nello stesso 45 giri di Candle in the wind , che avrebbe avuto fame planetarie nel 1997 come canzone per Lady Diana: ma in origine era per Marilyn Monroe). Parla di una rockstar acclamata, e ha al centro un assolo di pianoforte che è stato spesso occasione di grandi esibizioni nei concerti (in tutto questo Elton John suona a Milano sabato, nel suo “farewell tour” che ormai dura da anni: e vedo che la setlist inizia proprio da Bennie and the Jets , e un po’ vi invidio se ci sarete mentre io sono a Trento con degli economisti*). E poi ha quello stupendo modo confidenziale con cui lui attacca la strofa: “Hey, kids, shake it loose together” .
*ho molti amici economisti.
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