Cos’è questa Finalissima
Si gioca stasera per la prima volta tra Italia e Argentina, le nazionali di calcio vincitrici degli ultimi due tornei continentali in Europa e Sud America
Stasera allo stadio Wembley di Londra le nazionali di calcio maschili di Italia e Argentina giocano la prima edizione della “Finalissima”, la partita tra le nazionali vincitrici degli ultimi due tornei continentali di Europa e Sud America. È un evento ancora in fase di sperimentazione che però potrebbe diventare un appuntamento fisso del calcio internazionale, a seconda dei riscontri che si otterranno e della compatibilità dei calendari, già di per sé molto fitti.
L’istituzione della Finalissima era stata annunciata a settembre da UEFA e CONMEBOL — le confederazioni del calcio europeo e sudamericano — nell’ambito di un più ampio progetto di collaborazione tra i due movimenti. Gli accordi prevedono l’organizzazione di almeno tre edizioni, che a meno di imprevisti verranno disputate tutte allo stadio Wembley di Londra, città in cui UEFA e CONMEBOL hanno un ufficio congiunto.
La nazionale vincitrice riceverà in premio la Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA, la cui forma richiama quella messa in palio per la prima volta negli anni Ottanta, nel primo tentativo di organizzazione di un trofeo intercontinentale per nazionali, intitolata ad Artemio Franchi, terzo presidente della UEFA morto nel 1983.
Quell’esperimento durò soltanto due edizioni. Nel 1985 la Francia vinse 2-0 al Parco dei Principi di Parigi contro l’Uruguay, che però quattro anni dopo non riuscì a mettersi d’accordo con l’Olanda per disputare la seconda edizione. Nel 1993, a Mar del Plata, l’Argentina vinse ai calci di rigore contro la Danimarca, e quella fu l’ultima edizione.
Ventinove anni dopo UEFA e CONMEBOL hanno riesumato l’evento puntando anche sull’utilità di avere partite del genere. Le nazionali europee e sudamericane — le più competitive al mondo — non si affrontano mai in gare competitive al di fuori dei Mondiali, quindi ogni quattro anni. L’Argentina, per esempio, non gioca contro una squadra europea dal 2019. Affrontarsi più spesso potrebbe essere quindi d’aiuto nella preparazione dei Mondiali, come ha detto in questi giorni l’allenatore argentino Lionel Scaloni.
C’è poi una questione più organizzativa, legata al bisogno di entrambe le confederazioni di ottimizzare i calendari diminuendo il numero di amichevoli e aumentando gli incontri disputati all’interno di una dimensione più competitiva e ufficiale, anche come in questi casi, quando si tratta di una sola partita.
Dai primi riscontri, la prima edizione della Finalissima sembra aver creato già un certo interesse tra il pubblico, dato che stasera (ore 20.45) Wembley sarà tutto esaurito con circa 86mila spettatori previsti. La partita sarà una gara secca di novanta minuti, senza supplementari: in caso di parità si andrà direttamente ai calci di rigore.
Sarà il primo incontro in ambito ufficiale tra Italia e Argentina in più di trent’anni. L’ultima partita tra le due nazionali che non sia un’amichevole è infatti la semifinale dei Mondiali del 1990, che l’Argentina di Diego Armando Maradona vinse ai rigori al San Paolo di Napoli. Da allora le due nazionali si sono incontrate solo tre volte, sempre in amichevole: nel 2001, nel 2013 e nel 2018, e ha sempre vinto l’Argentina. Viste le assenze negli ultimi due incontri, per il sette volte Pallone d’Oro Lionel Messi sarà inoltre la prima partita in carriera contro l’Italia.
La Nazionale di Roberto Mancini, campione d’Europa in carica, arriva alla Finalissima dopo la seconda esclusione consecutiva dai Mondiali. Ci arriva inoltre con quattro giocatori assenti, e questo, per i noti problemi di ampiezza della rosa, sarà un problema: mancheranno soprattutto i titolari Chiesa, Immobile e Verratti, che dovrebbero essere sostituiti nella formazione di partenza da Bernardeschi, Belotti e Pessina.
La partita di Wembley segnerà inoltre la fine di un ciclo. Oltre al capitano Giorgio Chiellini, per cui sarà l’ultima presenza con la maglia dell’Italia, da qui in avanti la squadra verrà rinnovata: «Da mercoledì metteremo in campo altri giovani per capire se possiamo contare su di loro per il futuro» ha detto Mancini in conferenza stampa.
L’Argentina di Scaloni, invece, ci arriva con tutt’altre prospettive. Dopo la vittoria in Copa America della scorsa estate, è una delle grandi favorite ai prossimi Mondiali, con ogni probabilità gli ultimi che Messi può sperare di vincere in carriera. La squadra non perde una partita da tre anni e dopo tanto tempo può dire di avere una rosa equilibrata in ogni reparto, con qualità un po’ ovunque e giovani di grande prospettiva come Julián Álvarez, prossimo attaccante del Manchester City, pronto a subentrare nell’attacco formato da Messi, Ángel Di María e Lautaro Martinez.
Dopo la Finalissima, l’Argentina rimarrà in Europa per un’amichevole contro l’Estonia in programma domenica a Pamplona, mentre l’Italia tornerà a Coverciano per preparare le partite della nuova edizione di Nations League in programma questo mese contro Germania (4/6), Ungheria (7/6), Inghilterra (11/6) e di nuovo Germania (14/6).