I bambini nati in Italia potranno avere anche il cognome materno
Oppure quello di entrambi i genitori, nell'ordine preferito, dopo l'entrata in vigore da domani della sentenza della Corte costituzionale
Oggi, mercoledì primo giugno, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la storica sentenza della Corte Costituzionale che a fine aprile aveva stabilito l’illegittimità delle norme che impongono di dare automaticamente ai figli il cognome del padre, stabilendo che i genitori possano decidere se dare ai figli solo il cognome del padre, solo quello della madre, oppure entrambi, nell’ordine che preferiscono. Con la pubblicazione della sentenza, la Corte ha invitato il parlamento a occuparsi con urgenza delle leggi che dovranno recepire il provvedimento, indicando i princìpi da seguire.
La sentenza è stata depositata martedì, entrerà in vigore domani ed è stata accompagnata da un comunicato che ne chiarisce i punti principali.
Con la decisione della Corte Costituzionale viene abolito l’automatismo dell’attribuzione del cognome paterno, sostituito con una nuova regola generale che prevede l’attribuzione dei cognomi di entrambi i genitori «nell’ordine dai medesimi concordato» al momento del riconoscimento della figlia o del figlio; la sentenza prevede anche che i genitori possano decidere di comune accordo di assegnare solo uno dei due cognomi: solo quello del padre oppure, ed è la novità principale, solo quello della madre.
Dal 2017 in Italia era già possibile affiancare al cognome del padre quello della madre, per i figli, ma solo come secondo. Le nuove indicazioni, che si applicano ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi, hanno invece l’obiettivo di «rispecchiare e rispettare l’eguaglianza e la pari dignità dei genitori». Qualora i genitori non trovino un accordo sull’ordine di attribuzione o sulla scelta dei cognomi, il disaccordo sarà risolto tramite l’intervento di un giudice.
Con la sentenza dello scorso 27 aprile la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime due norme: quella che non consente ai genitori, pur di comune accordo, di attribuire ai propri figli il solo cognome della madre, e quella che, in mancanza di un accordo, impone automaticamente il solo cognome del padre anziché quello di entrambi. Secondo la Corte, queste norme non rispettano il principio di uguaglianza né l’interesse del figlio, di cui entrambi i genitori devono poter condividere la scelta del cognome.
Nel comunicato la Corte ha nuovamente sollecitato un intervento legislativo del parlamento, che avrà il compito di formulare nuove leggi per chiarire alcuni degli aspetti e dettagli derivanti dall’applicazione della sentenza.
Per esempio, sarà necessario regolamentare l’eventuale moltiplicazione dei cognomi mano mano che le persone con il doppio cognome avranno figli, così come l’assegnazione del cognome o dei cognomi tra fratelli e sorelle, per fare in modo che ci sia continuità nel legame familiare. Un altro aspetto da chiarire è se sarà possibile cambiare i cognomi assegnati in passato adeguandosi alle nuove leggi, visto che tutte le norme dichiarate costituzionalmente illegittime riguardano i nuovi nati, a cui non è ancora stato attribuito il cognome.
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