La rivalità più longeva della storia del tennis
È quella tra Novak Djokovic e Rafael Nadal, che stasera al Roland Garros si affrontano per il 17esimo anno consecutivo
Questa sera alle 20:45 è in programma a Parigi il quarto di finale del Roland Garros, uno dei quattro tornei di tennis più importanti al mondo, tra lo spagnolo Rafael Nadal e il serbo Novak Djokovic. La prima volta si affrontarono nel 2006, sempre al Roland Garros e sempre nei quarti di finale: da allora si sono incontrati almeno una volta ogni anno per 17 stagioni consecutive, in cui sono stati i più forti al mondo insieme allo svizzero Roger Federer, e questo rende la loro rivalità sportiva la più longeva e continua della storia del tennis.
A quel primo incontro Nadal si presentò da campione in carica del torneo, che aveva vinto l’anno prima a 19 anni appena compiuti, mentre Djokovic era un giovane interessante e di talento in rapida ascesa, ma ancora numero 63 del ranking mondiale. Nadal vinse i primi due set, prima che Djokovic si ritirasse per infortunio, e alla fine vinse il torneo. Nonostante la sconfitta piuttosto netta, Djokovic si mostrò molto sicuro dei propri mezzi, e dopo la partita disse: «Sicuramente è il migliore su questa superficie, ma non è imbattibile». «Penso che oggi avrei potuto vincere», aggiunse.
In effetti su quella superficie, cioè la terra rossa, negli anni successivi Nadal si impose come il miglior giocatore della storia del tennis, ma allo stesso tempo Djokovic si dimostrò l’unico tennista in grado di batterlo con una certa regolarità. L’ultima partita tra i due è stata in semifinale al Roland Garros (ancora), a giugno dello scorso anno, e vinse Djokovic in rimonta per 3 set a 1.
Nadal e Djokovic hanno un anno di differenza (il primo è del 1986, il secondo del 1987) e si può dire che tennisticamente siano cresciuti insieme. Federer, che ha condiviso con loro altrettanto appassionanti rivalità e anni di egemonia sul circuito, ha 5 anni in più di Nadal ed è cresciuto per certi versi in un tennis un po’ diverso. Proprio a causa dell’età, non ha praticamente partecipato alle ultime due stagioni.
Nadal e Djokovic invece hanno condiviso praticamente tutta la carriera, esprimendosi sempre ad altissimi livelli, e infatti si sono affrontati 58 volte: più di chiunque altro nella cosiddetta “era open”, l’epoca moderna del tennis (dal 1968 in poi), nella categoria maschile. Tra le donne, tra gli anni Settanta e Ottanta si affrontarono per ben 80 incontri Chris Evert e Martina Navrátilová, tra le migliori tenniste di sempre: rispetto a Nadal e Djokovic passarono comunque meno stagioni – 16 – tra la loro prima partita e l’ultima.
Nel bilancio delle sfide, piuttosto equilibrato, è avanti Djokovic, che ha vinto 30 incontri. Sulla terra rossa invece, superficie su cui si giocherà anche l’incontro di stasera, Nadal ha vinto 19 volte su 27 incontri, di cui 7 su 9 al Roland Garros. In entrambe le occasioni in cui ha vinto contro Nadal in questo torneo, Djokovic lo ha fatto in modo abbastanza netto: sia lo scorso anno che nel 2015, quando vinse per 3 set a 0, e avendo qualche difficoltà solo nel primo dei tre. Le partite tra Djokovic e Nadal sono però sempre molto spettacolari, ed è il motivo per cui anche la partita di stasera è molto attesa: per il loro modo di giocare, e per il fatto che ormai conoscono benissimo l’uno le strategie dell’altro, Djokovic e Nadal sono spesso in grado di stimolare la miglior prestazione possibile del rivale.
La terra rossa inoltre esalta la capacità di entrambi di resistere agli scambi molto lunghi, che solitamente danno vita ai punti più spettacolari e di maggiore suspense, e che sono quindi i più apprezzati dal pubblico. È un fattore che tende ad allungare ulteriormente e a rendere più “epiche” partite di per sé già molto lunghe come quelle degli Slam, che si giocano al meglio dei 5 set, e che rende ancora più importante la gestione tattica della partita, da sempre un punto di forza di entrambi. Matthew Willis, tra i più competenti analisti ed esperti di tennis, ha scritto: «Al suo meglio, questo incontro ha prodotto la cosa più simile agli scacchi che abbia mai visto nel tennis».
L’egemonia storica di Nadal sulla terra rossa, e in particolare in questo torneo, lo renderebbe il favorito per la vittoria anche stasera, ma lo spagnolo è arrivato a questo torneo con molti acciacchi (ha appunto 36 anni) e viene da una partita molto faticosa agli ottavi di finale, vinta in 5 set e oltre 4 ore di gioco contro il canadese Felix Auger-Aliassime. Nella conferenza dopo la partita, domenica, lui stesso ha detto che fino a solo due settimane e mezzo fa non era certo di poter partecipare al Roland Garros, e ha aggiunto: «A essere onesti, ogni partita che gioco qui non so se sarà l’ultima al Roland Garros della mia carriera tennistica».
Fino a poche settimane nemmeno Djokovic sembrava che potesse essere tra i favoriti del torneo, visto che arrivava da un periodo in cui aveva giocato poco, ma durante gli Internazionali di Roma di due settimane fa era progressivamente cresciuto di condizione, fino a vincere il torneo. Ora sta giocando benissimo, sta molto bene fisicamente ed è arrivato a questi quarti senza fare particolare fatica. Si presenta leggermente meglio, quindi, ma con Nadal non c’è modo di fare previsioni: sarà per l’ennesima a volta una partita che farà storia a sé, la 59esima della loro carriera.