Il Milan sarà venduto al fondo RedBird
Dopo quattro anni con il fondo Elliott e uno Scudetto appena vinto: si parla di un prezzo di circa 1,3 miliardi di euro
Nelle prossime settimane il Milan sarà venduto al fondo di investimento statunitense RedBird Capital Partners, pochi giorni dopo la vittoria dello Scudetto. Diversi giornali fra cui la Gazzetta dello Sport e Bloomberg hanno scritto che è stato firmato un accordo preliminare fra Gerry Cardinale, capo del fondo, e il fondo Elliott, attuale proprietario del club, per il trasferimento delle quote di maggioranza della società.
Contattata dal Post, una fonte vicina al fondo Elliott non ha smentito la notizia e ha spiegato che una comunicazione ufficiale potrebbe avvenire fra mercoledì e giovedì. L’accordo fra RedBird ed Elliott era dato ormai per scontato da alcuni giorni: l’agenzia Bloomberg aveva dato la notizia di un accordo preliminare già il 20 maggio.
Le cifre dell’affare non sono state ufficializzate, ma da giorni i quotidiani sportivi scrivono che RedBird investirà nell’acquisto del Milan circa 1,3 miliardi di euro. Secondo i calcoli di Calcio e Finanza finora Elliott ha investito circa 700 milioni di euro nel Milan.
Elliott aveva rilevato la società nel 2018 dal misterioso e controverso imprenditore Yonghong Li, riuscendo a riportarla nei primi posti della Serie A, e infine alla vittoria dello Scudetto, nel giro di quattro stagioni. Ormai da mesi circolavano voci sull’interesse di diversi gruppi finanziari per il Milan, che Elliott non ha mai nascosto di volere rivendere nel caso si fosse presentata l’occasione giusta. Il Milan rimane una delle squadre di calcio più conosciute al mondo, e negli ultimi anni il miglioramento delle prestazioni sportive ha contribuito a renderlo piuttosto attraente per una serie di gruppi finanziari interessati a investire nel calcio.
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RedBird è un fondo creato nel 2014 da Cardinale, ex partner della banca d’affari Goldman Sachs, e ha investimenti soprattutto nel mondo dello sport. Ha una quota nello Fenway Sports Group, cioè la società che controlla il Liverpool e la squadra statunitense di baseball dei Boston Red Sox, ma anche in On Location Experiences, un’azienda a cui il Comitato Olimpico Internazionale ha appaltato la vendita di biglietti e i pacchetti di ospitalità delle prossime tre Olimpiadi. In tutto RedBird sostiene di gestire investimenti per un valore di circa 6 miliardi di dollari.
Dall’inizio della vicenda RedBird non ha ancora commentato alcuna notizia sul Milan, ma la Gazzetta dello Sport scrive che l’intenzione di Cardinale è di proseguire l’approccio impostato da Elliott, puntando su talenti giovani e quindi meno onerosi dal punto di vista dei bilanci (nella stagione attuale il Milan è soltanto la quarta squadra per spese sostenute per gli ingaggi dei calciatori, nonché una delle più sane economicamente di tutto il movimento calcistico italiano).
Una delle prime questioni che dovrà affrontare RedBird sarà il contratto dei due principali dirigenti della squadra, il direttore tecnico Paolo Maldini e il direttore sportivo Ricky Massara, che scade fra circa un mese. Nei giorni scorsi Maldini ha dato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha mostrato un certo fastidio per non essere stato contattato dall’attuale proprietà per discutere del rinnovo, chiedendo implicitamente alla nuova proprietà di continuare a investire nel Milan per avviare un nuovo ciclo di vittorie.
Una fonte vicina a Cardinale ha spiegato che l’intenzione della nuova proprietà è quella di mantenere «invariata» l’attuale dirigenza, da Maldini a Massara passando per l’amministratore delegato Ivan Gazidis, il cui contratto scadrà a novembre.
Secondo i giornali l’acquisto del Milan sarà completato nelle prossime settimane. Fonti vicine a Elliott hanno confermato al Post che il fondo manterrà una quota di minoranza all’interno della società. Martedì mattina Sky Sport aveva parlato della possibilità che Elliott mantenesse il 30 per cento delle quote.
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