Le accuse di abusi sessuali nella più grande comunità protestante degli Stati Uniti
La Southern Baptist Convention ha diffuso un ampio database di segnalazioni e condanne tenuto nascosto per più di dieci anni
Giovedì la Southern Baptist Convention, il più grande gruppo protestante degli Stati Uniti, ha pubblicato una lunga lista di pastori e persone coinvolte nella comunità che negli ultimi decenni sono state accusate, denunciate o condannate per abusi sessuali, a volte compiuti su minori. La diffusione della lista, tenuta segreta per oltre dieci anni, è considerata un momento molto complicato per la comunità, che in seguito a varie pressioni aveva commissionato un’indagine approfondita sugli abusi a una società investigativa. Secondo le indagini, i leader del gruppo avrebbero cercato di insabbiare gran parte delle accuse, senza intervenire in maniera efficace per prevenire gli abusi.
La Southern Baptist Convention fu fondata nel 1845 in Georgia, nel sud-est degli Stati Uniti, e con circa 15 milioni di fedeli è una delle comunità cristiane più grandi del paese. Nel 2007 il personale del suo comitato esecutivo aveva cominciato a raccogliere e catalogare in un database denunce, articoli di giornale e documenti pubblici relativi a pastori, leader religiosi o volontari che erano stati accusati, incriminati o condannati per abusi sessuali: finora però solo pochissime persone sapevano della sua esistenza.
Le cose cominciarono a cambiare nel febbraio del 2019, quando un’indagine congiunta dello Houston Chronicle e del San Antonio Express mostrò che dal 1998 almeno 380 pastori o individui vicini alla comunità religiosa erano stati accusati di aver abusato sessualmente di più di 700 persone, tra cui bambine e bambini. Pochi mesi dopo, durante il suo incontro annuale, il gruppo istituì una commissione speciale per indagare sui casi dei presunti abusi, e nel 2021 incaricò la società indipendente Guidepost Solutions di investigare sulle accuse che riguardavano i suoi membri, partendo proprio dall’analisi del database.
La lista è lunga 205 pagine e contiene i nomi di più di 600 persone sospettate o condannate per aver compiuto abusi sessuali in vari stati americani, sia all’interno della Southern Baptist Convention che in altri gruppi religiosi. Nel database sono incluse alcune foto delle persone che hanno o avrebbero compiuto abusi, molti link con riferimenti ad articoli di giornale in cui si parla delle denunce contro di loro e notizie circa le eventuali condanne; i nomi delle persone che avevano denunciato di aver subìto gli abusi invece sono oscurati.
Nella lista, che era stata fornita a Guidepost Solutions senza ulteriori variazioni, si parla anche di nove persone che avevano mantenuto il proprio ruolo all’interno del gruppo religioso nonostante fosse noto che avevano compiuto abusi.
Il database era rimasto segreto fino alla pubblicazione del rapporto della società investigativa, diffuso domenica. Secondo le conclusioni del rapporto, i leader della comunità religiosa avevano sistematicamente ignorato le accuse e ostacolato qualunque iniziativa per vigilare sugli abusi e limitarli. Parlando dello stesso database, il rapporto dice che non era «mai stato fatto nulla per condividere questo materiale al di fuori di un piccolo gruppo di persone, né per valutare se le persone accusate avrebbero dovuto continuare ad avere il proprio ruolo nelle chiese» della comunità.
La pubblicazione del database «è un gesto simbolico. Il minimo che possiamo fare», ha detto in un’intervista Todd Benkert, un pastore dell’Indiana che aveva sostenuto varie riforme e iniziative per affrontare la questione degli abusi nella Southern Baptist Convention. Nel frattempo, il comitato esecutivo della comunità ha predisposto una linea telefonica dedicata alle persone che hanno subìto abusi sessuali con la collaborazione della Guidepost Solutions.
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