Alcuni media turchi e fonti di Bloomberg sostengono che il nuovo leader dell’ISIS sia stato arrestato in Turchia
Giovedì alcuni media turchi e fonti turche di Bloomberg rimaste anonime hanno scritto che il nuovo leader dell’ISIS, Abu al Hasan al Hashimi al Qurashi, sarebbe stato arrestato a Istanbul. La notizia è stata data inizialmente dal sito turco OdaTV, e successivamente confermata a Bloomberg da alcuni importanti funzionari turchi. Bloomberg ha aggiunto però che non ha potuto verificare in maniera indipendente se la persona che le autorità turche hanno detto di aver arrestato sia effettivamente il capo dell’ISIS e non un omonimo, o un esponente del gruppo di minore importanza.
È una notizia che va presa con una certa cautela, anche perché in passato notizie riguardanti l’arresto dei predecessori di al Qurashi si erano rivelate false dopo alcuni controlli. Ma come ha scritto su Twitter Charles Lister, del think tank statunitense Middle East Institute, è comunque una notizia che potrebbe essere credibile, considerato che negli ultimi anni la Turchia è stato un paese assai frequentato dai leader di alcune formazioni terroristiche, come ISIS e al Qaida.
OdaTV scrive che l’arresto sarebbe avvenuto la scorsa settimana, dopo che per giorni la polizia turca e i corpi speciali dell’antiterrorismo avevano sorvegliato un’abitazione di Istanbul in cui ritenevano si nascondesse al Qurashi. OdaTV ha scritto anche che l’arresto verrà confermato pubblicamente dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan nei prossimi giorni.
L’ISIS aveva annunciato il nome del suo nuovo capo lo scorso marzo, dopo aver confermato per la prima volta l’uccisione del precedente, Abu Ibrahim al Hashimi al Qurashi, che gli Stati Uniti avevano detto di aver ucciso in un attacco aereo nel nord della Siria a inizio febbraio. Del nuovo capo Abu al Hasan al Hashimi al Qurashi, che è un nome di battaglia, non si sa quasi nulla: a marzo Reuters aveva scritto che, secondo alcune fonti dell’esercito iracheno, sarebbe fratello del primo leader dell’ISIS, Abu Bakr al Baghdadi, morto nel 2019, ma non ci sono state conferme al riguardo.