Juan Carlos è tornato in Spagna, ma non può dormire nel palazzo reale
A causa dell'opposizione del governo spagnolo, che vuole evitare polemiche legate agli scandali in cui era stato coinvolto l'ex re
Poco dopo le 19 di giovedì all’aeroporto della città galiziana di Vigo, nel nord-ovest della Spagna, è atterrato un piccolo jet privato di una compagnia dell’Angola: a bordo c’era l’ex re spagnolo Juan Carlos, arrivato per la sua prima, breve visita nel paese dopo quasi due anni di auto-esilio negli Emirati Arabi Uniti.
Juan Carlos fu re di Spagna dal 1975 al 2014 e per la gran parte del suo regno fu piuttosto apprezzato; nell’agosto del 2020 tuttavia si rifugiò ad Abu Dhabi a causa di alcuni scandali di corruzione ed evasione fiscale, che crearono enormi reazioni politiche e danneggiarono in maniera consistente l’immagine della casa reale spagnola. Le indagini contro di lui in Spagna sono state archiviate, ma il tema di un suo ritorno nel paese – seppur temporaneo – continua a essere visto con grande diffidenza.
El País racconta che Juan Carlos, 84 anni, è sceso da solo dal piccolo aereo nonostante i suoi noti problemi di mobilità; una volta arrivato sulla pista, ha preso un bastone, si è appoggiato a un accompagnatore e come prima cosa ha abbracciato Elena, la figlia maggiore, che lo aspettava all’aeroporto. Dopo pochi minuti è salito sull’auto di Pedro Campos, l’amico che in questi giorni lo ospiterà nella sua residenza in Galizia: lasciando l’aeroporto è passato davanti a giornalisti e curiosi, che ha salutato dietro al finestrino abbassato.
Juan Carlos sarà ospite di Campos – che è presidente del club nautico della città di Sanxenxo – fino a lunedì, quando andrà a Madrid per fare visita alla moglie Sofia e al figlio Felipe VI, l’attuale re di Spagna. Tornerà negli Emirati Arabi Uniti già lunedì sera. Nel comunicato con cui era stata anticipata la sua visita era stato chiarito che l’ex re non avrebbe dormito nel palazzo della Zarzuela, la residenza privata della famiglia reale spagnola a Madrid: il governo spagnolo si era opposto al fatto che dormisse lì, per evitare polemiche.
L’opinione pubblica spagnola è divisa da tempo sulla questione di un possibile ritorno di Juan Carlos in Spagna e anche il governo è in una posizione scomoda. Malgrado tutte le indagini nei suoi confronti siano state archiviate per la caduta in prescrizione dei reati contestati o perché erano stati commessi in un periodo in cui godeva di immunità sovrana, il governo ha sottolineato che Juan Carlos non ha fornito alcuna spiegazione per i propri comportamenti e non si è mai scusato con la Spagna.
Juan Carlos fu proclamato re nel 1975, alcuni anni dopo essere stato indicato come erede della corona spagnola dal dittatore Francisco Franco, che aveva restaurato la monarchia e se ne era nominato reggente. Nonostante il legame con Franco, l’ex re fu decisivo nella transizione della Spagna verso la democrazia, e fu decisivo anche il suo intervento nello sventare il colpo di stato da parte dei militari, il cosiddetto “golpe Tejero”, nel 1981.
Per la grandissima parte del suo regno, Juan Carlos fu molto popolare in Spagna, anche se non in maniera omogenea su tutto il territorio. A partire dal 2011, però, l’atteggiamento nei suoi confronti cominciò a cambiare per via di alcuni scandali di corruzione e truffa che coinvolsero dapprima alcuni membri della famiglia reale e poi lui in prima persona.
Le indagini principali a suo carico riguardavano le presunte tangenti che avrebbe ricevuto per affidare a un consorzio di società spagnole un appalto da 6,7 miliardi di euro per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità in Arabia Saudita: il denaro destinato a Juan Carlos era arrivato nel 2008 su un conto svizzero da parte di una fondazione panamense legata alla monarchia saudita.
Lo scorso dicembre la procura svizzera che stava indagando sul caso chiuse le indagini per mancanza di prove sufficienti a dimostrare che ci fosse un legame tra la provenienza del denaro e l’appalto. Anche altre indagini per varie accuse di corruzione ed evasione fiscale furono chiuse perché cadute in prescrizione oppure perché si riferivano al periodo precedente alla sua abdicazione (avvenuta nel 2014), in un periodo in cui godeva dell’immunità sovrana. Rimane attiva tuttavia una causa civile per atti persecutori intentata a Londra dalla sua ex amante, Corinna Larsen.
Alcuni spagnoli vorrebbero che Juan Carlos tornasse in Spagna, sostenendo con una certa nostalgia che sia stato il responsabile del periodo di maggior pace e prosperità del paese. Altri invece affrontano il tema di un eventuale ritorno con più freddezza, ritenendo appunto che gli scandali in cui è stato coinvolto abbiano compromesso la reputazione della monarchia e, per estensione, di tutta la Spagna.
Al momento non è chiaro se questa prima visita riuscirà a cambiare in qualche modo la percezione che il paese ha nei suoi confronti. A ogni modo, secondo il País, l’obiettivo di questa e di possibili altre visite in futuro sarebbe normalizzare la sua presenza fino al momento di un ritorno definitivo.
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