Una canzone di Ferris & Sylvester
E il suono della nostra voce
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Oggi sono dieci anni da che è morta Donna Summer, e non mi viene niente, solo sentire le canzoni di Donna Summer.
E oggi mi sono imbattuto in questo video dei Texas (band di Glasgow) che fanno languidamente Come on Eileen dei Dexys midnight runners , un anno fa.
This is how my voice sounds
Ferris & Sylvester
This is how my voice sounds su Spotify
This is how my voice sounds su Apple Music
This is how my voice sounds su YouTube (dal vivo)
Venerdì sera, nella conversazione che abbiamo avuto a Peccioli alternata alle sue canzoni, Malika Ayane ha raccontato del suo imbarazzo nel riascoltare la propria voce. È una cosa che capita non di rado di sentir dire dalle persone la cui voce è lo strumento attraverso la quale le conosciamo, ma nel caso di Malika mi ha incuriosito: io pure, ho detto, non sopportavo la mia voce di Paperino in radio o in tv, ma io ho la voce di Paperino; e per me era un seccante effetto collaterale che cercavo di alleviare con le cose che dicevo, sperando che qualcuno le apprezzasse malgrado la mia voce. Malika Ayane invece non solo fa un lavoro con la sua voce protagonista, ma è apprezzata e ammirata in particolare per quella. Certo, non è solo la voce, e anche il modo come canti, che come ha spiegato lei è un’altra cosa. Ma insomma, il rapporto con la propria voce (compreso il fatto che ognuno di noi la sente diversamente da come la sentono gli altri) è un’occasione di riflessioni e spiazzamenti e imbarazzi per molti (per Sinatra magari no).
Ferris & Sylvester sono una coppia di Londra, in circolazione musicale da cinque anni, ma il primo disco della durata di un disco lo hanno fatto a marzo di quest’anno. Fanno canzoni che le recensioni (alcune entusiaste ) hanno messo indistintamente nel folk, nel country, nel blues, nel soul, e che dovunque le si metta hanno un’inclinazione molto americana. A metà disco – bello – c’è questa canzone che annuncia che sai che c’è? Che io non sono fatta così, sono un’altra cosa e non posso più sopportare di adeguarmi a tutto quanto per te e per quelli che pensano che io sia una duttile parte dell’arredamento, il contenitore di tutto quello che vi serve metterci.
E quello che sono – dice la canzone eludendo un po’ il fatto che quello che siamo è anche quello che siamo con gli altri e per gli altri – è il suono della mia voce: e fattene una ragione. La mia voce è questa.
And I think I should say it now
This is how my voice sounds
And I’m gonna sing it out
This is really how my voice sounds
Poi come lo dice, con quale progressione e sapienza, lo sentite da voi.
And I think we should sing it now
This is how my voice sounds
I’m gonna scream it out
This is really how my voice sounds
This is how my voice sounds su Spotify
This is how my voice sounds su Apple Music
This is how my voice sounds su YouTube (dal vivo)