La Russia espellerà 24 dipendenti dell’ambasciata italiana
Oltre a decine di altri francesi e spagnoli, in risposta alle espulsioni decise dopo la scoperta del massacro di Bucha
Mercoledì la Russia ha annunciato l’espulsione di 85 dipendenti di ambasciate europee: tra questi ci sono 24 persone che lavorano nell’ambasciata italiana a Mosca. L’annuncio è stato anticipato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, e confermato dal presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto in occasione della visita in Italia della prima ministra finlandese Sanna Marin.
Al momento non si conoscono i nomi degli italiani espulsi, e si sa solo che l’ambasciatore Giorgio Starace mercoledì mattina è stato convocato dal ministero degli Esteri russo per ricevere la comunicazione della decisione. Draghi ha commentato l’espulsione dicendo che è «un atto ostile», ma sottolineando anche che non bisogna assolutamente interrompere i rapporti diplomatici con la Russia «perché se si arriverà alla pace ci si arriverà attraverso quei canali diplomatici».
Era comunque un’espulsione attesa da settimane: il 5 aprile l’Italia e diversi altri paesi europei avevano deciso di comune accordo di espellere decine di russi come risposta alla scoperta del massacro compiuto dai soldati russi nella città ucraina di Bucha. L’Italia aveva deciso di espellere 30 dipendenti dell’ambasciata russa, e il governo russo aveva risposto dicendo che avrebbe presto reagito espellendo a sua volta alcuni omologhi italiani.
Gli altri paesi europei coinvolti nelle espulsioni sono Francia e Spagna: è stato annunciato che 34 dipendenti dell’ambasciata francese dovranno lasciare il paese entro due settimane, in risposta alla decisione presa ad aprile dalla Francia di espellere 35 diplomatici russi; e saranno espulsi anche 27 dipendenti dell’ambasciata della Spagna, che sempre ad aprile aveva espulso 25 diplomatici russi.
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