Cosa sono queste voci sulle malattie di Putin
Circolano da anni, e con molta più insistenza dopo l'inizio dell'invasione: ma non ci sono prove convincenti
Ormai da diversi anni in Occidente si diffondono periodicamente voci non confermate che il presidente russo Vladimir Putin sarebbe gravemente malato: non si basano su alcun fatto concreto, ma su supposizioni e rivelazioni impossibili da verificare, e sono quasi sempre diffuse da giornali scandalistici, tabloid o comunque pubblicazioni poco affidabili.
Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, queste voci si sono fatte più frequenti e diffuse. L’insistenza con cui sono circolate è aumentata enormemente, anche con l’obiettivo di fornire una spiegazione, o perfino una giustificazione, dell’invasione. In Italia, per esempio, all’argomento sono state dedicate decine di articoli.
Nei fatti, considerando l’alto livello di segretezza che circonda Vladimir Putin, è impossibile dire se il presidente russo sia malato o meno, ed è impossibile fare delle diagnosi affidabili usando soltanto i video delle sue apparizioni in pubblico. Allo stesso modo, le frequenti “rivelazioni” fatte da analisti russi, ex agenti dei servizi segreti e altre persone che sostengono di avere informazioni di prima mano non possono essere considerate affidabili, soprattutto se provenienti da un paese come la Russia, dove la manipolazione delle informazioni è estremamente comune. Ad oggi, dunque, non esiste nessuna possibilità di stabilire con certezza se Putin sia malato.
L’idea che Vladimir Putin soffra di qualche malattia grave circola da anni. Alcune delle prime supposizioni risalgono al 2015, un anno dopo l’invasione della Crimea. Nel 2020 invece fu un politologo russo a dire ai tabloid britannici e poi a vari altri giornali che Putin era gravemente malato, e forse si sarebbe perfino dimesso.
Negli ultimi mesi, e senza particolari prove, la stampa ha diagnosticato a Putin vari tipi di tumore, il Parkinson, forme di demenza e alcuni disturbi legati alla schizofrenia. In alcuni casi si è ipotizzato che il presidente russo avrebbe ordinato l’invasione dell’Ucraina proprio in ragione della sua malattia: cioè che avrebbe voluto sfruttare il poco tempo che gli rimaneva per riportare la Russia al suo stato imperiale. In altri si è fatta l’ipotesi opposta, cioè che Putin starebbe simulando la malattia, anche se in realtà è sano, per far credere all’Occidente di avere a che fare con un avversario irrazionale che è pronto a tutto (sulla scorta della “teoria del pazzo” dell’ex presidente americano Richard Nixon).
Di queste supposizioni la più recente è stata pubblicata sulla rivista New Lines Magazine da un giornalista considerato generalmente affidabile, l’esperto di cose mediorientali Michael Weiss. Anche per questo, l’articolo di Weiss è stato molto discusso e ripreso.
L’articolo è interessante perché tratta l’argomento con un certo rigore, pur essendo Weiss perfettamente consapevole che non esistano prove certe della malattia presunta di Putin: la novità riportata da New Lines Magazine sarebbe un’intercettazione di un oligarca russo che sostiene che Putin soffra di un non meglio precisato tumore del sangue. Weiss ha scritto di aver identificato l’oligarca, anche se non ne rivela il nome, e sostiene che si tratti di una persona ragionevolmente vicina a Putin. Nonostante questo, Weiss è il primo a scrivere che tutte le evidenze della presunta malattia sono «assurde se non contraddittorie» e che non è possibile verificare indipendentemente le affermazioni dell’oligarca.
L’articolo di Weiss però fa anche un buon lavoro nel ripercorrere e descrivere in che modo l’ipotesi della malattia di Putin si è andata formando e prendendo forza. Racconta per esempio varie rivelazioni precedenti, come quella di Boris Karpichkov, un ex membro dei servizi segreti russi che avrebbe detto ai tabloid britannici che Putin soffre di demenza. O le informazioni riportate sul canale Telegram “General SVR”, in cui un altro ex ufficiale dei servizi, questa volta però anonimo, avrebbe rivelato che presto Putin sarà operato per un tumore non meglio specificato, e che in sua assenza sarà rimpiazzato da Nikolai Patrushev, uno dei suoi alleati più stretti.
Tutte queste rivelazioni (l’oligarca, l’ex spia, il canale Telegram) devono essere prese con le molle: come nota lo stesso Weiss, il regime russo ha non soltanto una grande abilità a manipolare le informazioni, ma anche a diffondere ad arte falsità e disinformazione per aumentare la confusione, perfino su temi delicati come la salute del presidente russo.
Weiss ricorda anche alcuni avvenimenti recenti che potrebbero essere interpretati come un segnale che la malattia sia reale, ma che al tempo stesso potrebbero essere interpretati in maniera opposta. Per esempio l’FSB, l’agenzia di sicurezza interna, a marzo avrebbe inviato un comunicato a tutte le sue sedi regionali incoraggiando gli ufficiali locali a non credere alle voci false secondo cui Putin sarebbe in condizioni disperate.
Inoltre all’inizio di aprile il sito di news russo Proekt ha pubblicato un’inchiesta in cui si mostra che Putin viaggia sempre accompagnato da un team di medici specialisti: due chirurghi specializzati in operazioni al collo e alla testa, un traumatologo e un neurochirurgo che ha pubblicato studi anche sul cancro alla tiroide e sulle malattie senili. Questo potrebbe essere il segnale che Putin sia molto malato, o semplicemente che sia paranoico. (Proekt peraltro pubblica anche alcuni particolari stravaganti, compresa la vecchia storia secondo cui Putin avrebbe fatto il bagno o avrebbe consumato sangue estratto dalle corna di cervi, una pratica effettivamente esistente in Russia, benché molto rara e ovviamente priva di qualunque base scientifica).
Un altro fatto a metà tra la prova e la paranoia è l’eccezionale isolamento in cui Putin si è rinchiuso nel corso della pandemia da coronavirus, durante il quale il presidente russo non ha praticamente mai lasciato il paese, ha ridotto le sue visite al minimo e ha trascorso lunghi mesi chiuso in una specie di bolla protetta. Questo potrebbe essere visto come un ulteriore segno di paranoia, ma anche come il tentativo di proteggere un presidente già gravemente malato. Se fosse vera la rivelazione per cui Putin sarebbe malato di un tumore del sangue, ipotizzano alcuni medici sentiti da Weiss, è probabile che prenda steroidi per curarsi. Gli steroidi abbassano le difese immunitarie, e dunque è per questo che Putin si sarebbe isolato in maniera così eccessiva. Per l’ennesima volta non è possibile fare verifiche.
Una parte consistente delle ipotesi sulla salute di Putin viene dall’analisi del suo aspetto corporeo, o dei suoi movimenti. È vero, per esempio, che da qualche anno il presidente russo ha la faccia più gonfia: potrebbero essere gli steroidi o altri medicinali, ma potrebbe essere anche l’invecchiamento (Putin compirà 70 anni a ottobre).
Sul modo in cui si muove Putin c’è una lunga serie di supposizioni. Si dice che abbia dei tremori, e dunque il Parkinson. Il giornale tedesco DW di recente ha mostrato a tre medici esperti vari video di Putin, e tutti hanno detto che è effettivamente affaticato, ma non sembra malato di Parkinson (hanno anche ribadito quanto sia poco sensato tentare di fare delle diagnosi basandosi su video televisivi).
Si è parlato molto di recente anche della strana camminata di Putin, che dondola il braccio sinistro e tiene fermo quello destro, finendo per muoversi in maniera molto asimmetrica. Per alcuni sarebbe il sintomo di una malattia, per altri una vecchia abitudine presa al KGB, quando Putin era addestrato a tenere sempre la mano destra vicino alla pistola.
È stata commentata anche una foto scattata durante la parata militare del 9 maggio a Mosca, in cui Putin è mostrato con una coperta sulle gambe. I tabloid hanno scritto che sarebbe la prova che Putin è cagionevole di salute, ma se si vede il video completo si nota che tutte le sedie della fila di Putin avevano una coperta già preparata (o una specie di impermeabile, non è chiaro). Quando si siede, dapprima il presidente russo se la tiene di fianco, poi se la mette sulle gambe, come si farebbe con un cappotto.
Questo non significa che siamo certi che Putin non sia malato. La possibilità di una malattia non è da escludere, e anche alcuni esperti rinomati e affidabili la ritengono un’opzione. Per esempio Fiona Hill, una delle principali esperte americane di Russia, in un’intervista recente ha notato che a 70 anni Putin «è anziano per essere russo» (l’aspettativa di vita nel paese per gli uomini è di 66 anni) e che «non sembra in gran forma e ha la faccia gonfia […]. Potrebbe essere che prenda alte dosi di steroidi, o perfino che ci sia qualcos’altro».
Il punto, però, è che allo stato attuale delle conoscenze a nostra disposizione non possiamo avere certezze, e che dunque, almeno fino a prova contraria, Putin vada trattato come una persona non malata. È quello che stanno facendo, almeno pubblicamente, tutti i governi internazionali. Anche perché l’idea di giustificare l’invasione dell’Ucraina con una presunta malattia potrebbe essere ritenuta per molti versi un modo di assolvere il presidente russo dalle sue responsabilità.
Boris Nemtsov, uno dei più importanti leader dell’opposizione russa che fu ucciso nel 2015 in un omicidio politico, poco prima di morire disse che Putin «ha una gravissima malattia mentale». Nemtsov non si riferiva a diagnosi mediche, ma al fatto che Putin «vuole riportare il paese alla dittatura, ai campi di concentramento e ai prigionieri politici».