La giunta militare che governa il Mali dice che è fallito un progetto di colpo di stato sostenuto da un governo occidentale 

Il colonnello Assimi Goita, a capo della giunta militare che governa il Mali (AP Photo, File)
Il colonnello Assimi Goita, a capo della giunta militare che governa il Mali (AP Photo, File)

Lunedì la giunta militare che governa il Mali, al potere dopo due colpi di stato compiuti in meno di un anno e che non ha ancora organizzato elezioni democratiche, ha annunciato di aver fermato un progetto di colpo di stato nei suoi confronti. Non sono stati dati molti dettagli al riguardo: la giunta sostiene che il tentativo di colpo di stato sia avvenuto mercoledì scorso col sostegno di un governo occidentale, di cui non ha fatto il nome.

L’annuncio, e in particolare le accuse di interferenze straniere, vanno contestualizzate nel crescente isolamento del governo militare del Mali all’interno della regione, dovuto anche al peggioramento dei rapporti con l’Occidente, e in particolare con la Francia.

Tra le altre cose, il Mali ha da poco annunciato la fine della propria collaborazione militare con l’esercito francese per combattere il jihadismo nel Sahel (un annuncio previsto che formalizzava processi già in corso da tempo) e lunedì ha anche fatto sapere che si ritirerà dal gruppo “G5 Sahel”, sostenuto dall’Unione Europea, sempre per contrastare il jihadismo nella regione. Il governo del Mali, nel frattempo, si è però avvicinato molto a quello russo, e sul territorio si è intensificata la presenza dei mercenari del gruppo Wagner.

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