Come il dottorato di ricerca può essere un’opportunità, non solo in università
Il Politecnico di Torino ha pubblicato un bando per l'assegnazione di più di 300 borse di studio. Quattro le aree di interesse: Architettura e Costruzioni; Scienze Pure e Applicate; Tecnologie BIO, ICT e Metrologia; Tecnologie Industriali
Il dottorato di ricerca è il più alto grado di istruzione dell’ordinamento accademico italiano e fornisce le competenze necessarie per fare attività di ricerca presso università, enti pubblici o soggetti privati; può inoltre essere utile per l’accesso alle carriere nelle amministrazioni pubbliche o per l’esercizio delle libere professioni.
Il dottorato di ricerca, in coerenza con i principi e gli indirizzi condivisi a livello europeo, consente di acquisire rigore metodologico nella ricerca scientifica, creatività, autonomia e capacità di affrontare e risolvere problemi di natura complessa, competenze utili in ambito sia accademico che aziendale. Il dottorando è uno studente che segue un percorso formativo finalizzato al conseguimento di un titolo ma è anche inserito nelle attività di ricerca dei dipartimenti e pertanto è da considerarsi un “ricercatore in formazione”. Il titolo di dottore di ricerca in Italia, che si consegue al termine del ciclo di studi, è comunemente noto nei paesi anglosassoni come Ph.D. (Philosophiae Doctor).
Tra le università italiane tecniche che propongono dottorati di ricerca c’è il Politecnico di Torino, che ha recentemente pubblicato un bando di concorso per l’ammissione ai Corsi all’interno delle aree Architettura e Costruzioni, Scienze Pure e Applicate, Tecnologie BIO, ICT e Metrologia e Tecnologie Industriali. Sono aperte due sessioni di selezione per l’ammissione ai dottorati: la scadenza della prossima sessione è alle ore 12 del primo giugno, mentre quella successiva sarà a inizio settembre. La domanda si può presentare unicamente online registrandosi qui.
All’interno delle aree citate, i corsi di dottorato cui ci si può candidare per questo ciclo sono in tutto sedici e si possono consultare qui. Tre di questi sono in convenzione con l’Università degli Studi di Torino e uno con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM); inoltre è attiva una stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
Dall’anno accademico 2021/2022, il Politecnico di Torino ha avviato anche due dottorati nazionali in collaborazione con alcune università italiane ed importanti enti di ricerca. Si tratta del Dottorato nazionale in sviluppo sostenibile e Cambiamento Climatico, istituito dalla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia in convenzione con 30 Atenei italiani, e del Dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale, di cui il Politecnico è sede amministrativa. I corsi sono nati dalla collaborazione tra il CNR, l’Università di Pisa, l’Università di Roma Sapienza, l’Università Campus Bio-Medico di Roma, l’Università di Napoli “Federico II” e il Politecnico di Torino. Nel prossimo anno accademico il Politecnico di Torino sarà coinvolto in altre iniziative di dottorato nazionale con importanti Atenei italiani.
Ai dottorati di ricerca del Politecnico di Torino si accede, come a quelli delle altre università, tramite un concorso pubblico per titoli ed esami. Per l’accesso al concorso è richiesto il titolo accademico di II livello e un certificato internazionale di conoscenza della lingua inglese. In caso di titolo conseguito in Italia è necessario un voto minimo di laurea magistrale pari a 95/110 o una media di voti degli esami di almeno 25/30, mentre in caso il titolo sia conseguito all’estero viene richiesto il certificato GRE General Test. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Scuola.
In Italia è possibile frequentare il dottorato con una borsa di studio e l’importo minimo è stabilito per legge: il DM del 23 febbraio scorso lo ha fissato, a partire dal 1° luglio 2022, in 16.243,00 euro lordi annui. Al Politecnico il valore della borsa è più alto rispetto a quello minimo ministeriale: l’importo annuale della borsa è 18.854,52 euro, al lordo degli oneri previdenziali a carico dello studente, per un importo netto mensile di circa 1.400 euro. Inoltre per facilitare la mobilità dei dottorandi sono stanziati fondi da utilizzare per l’iscrizione a corsi e conferenze e la borsa di studio è incrementata del 50 per cento per i periodi trascorsi all’estero. Anche il congedo di maternità è retribuito con lo stesso importo della borsa di studio.
Il Politecnico offre inoltre una serie di servizi rivolti alla comunità studentesca quali alloggio, mensa, contributi allo studio, servizi alla persona (tra i quali sostegno alla disabilità, spazio di ascolto psicologico, contributi ai trasporti e alle iniziative culturali, servizi di supporto alla maternità e molto altro).
In questo anno, il Politecnico prevede di pubblicare oltre 300 borse per altrettante tematiche di ricerca. Molte di queste rientreranno nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito del piano europeo Next Generation EU: in particolare si focalizzano sui temi della pubblica amministrazione, del patrimonio culturale, delle transizioni digitali e ambientali e dei dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese. Questo investimento ingente di fondi ha lo scopo di favorire la crescita dell’innovazione del sistema delle imprese in Italia e, nelle intenzioni, vuole promuovere le assunzioni dei dottori di ricerca nelle aziende stesse.
I dottorati di ricerca del Politecnico durano tre anni. Il progetto formativo consiste nello sviluppo, sotto la guida del tutore, di un programma di ricerca individuale su un ambito disciplinare specifico fra quelli su cui è incentrato il corso e nella frequenza di attività didattiche complementari alla ricerca. Al termine del corso il dottorando deve effettuare un esame finale che consiste nella presentazione e discussione di una tesi di dottorato che contribuisca all’avanzamento delle conoscenze o delle metodologie nel campo di indagine prescelto.
La Scuola di Dottorato del Politecnico da anni supporta la formazione non solo disciplinare ma anche trasversale (Soft Skills), offrendo un ricco catalogo di corsi fruibile anche online. Si tratta di competenze personali, professionali e manageriali grazie alle quali il dottore di ricerca può rispondere ai bisogni delle imprese e alle nuove sfide della società del futuro.
La Scuola di Dottorato del Politecnico promuove inoltre il confronto continuo con le aziende e in particolare il coinvolgimento attivo di quelle tecnologicamente più avanzate per lo sviluppo di attività congiunte di formazione e ricerca attraverso un intenso interscambio di conoscenze e competenze.
Altro punto qualificante della Scuola è l’internazionalizzazione dei percorsi, anche attraverso il progetto Unite!, una delle prime 17 Alleanze Universitarie Europee, che riunisce nove università connettendo diverse regioni europee nel campo economico, imprenditoriale e dell’innovazione, al fine di rinnovare lo spazio universitario europeo grazie a un’agenda comune di ricerca e innovazione.
“Il Politecnico – ha spiegato Eugenio Brusa, Direttore della Scuola – considera strategica la dimensione internazionale del Dottorato di ricerca e sostiene la realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione superiore e della ricerca; promuove e sostiene la mobilità internazionale sia del corpo accademico che dei dottorandi e dottorande attraverso progetti internazionali di formazione e di ricerca, anche con il rilascio di titoli doppi o congiunti”.