McDonald’s e Renault venderanno tutte le loro attività in Russia
Lo hanno annunciato in due circostanze separate, dopo quasi tre mesi in cui negozi e siti produttivi erano rimasti chiusi
Il gruppo automobilistico Renault e la catena di fast food McDonald’s hanno annunciato lunedì mattina, in due circostanze separate, che venderanno tutte le loro attività in Russia, dopo vari mesi in cui i negozi e i siti produttivi delle due aziende erano rimasti chiusi a causa dell’invasione dell’Ucraina.
Per Renault è un’operazione praticamente già decisa, che coincide di fatto con una nazionalizzazione delle attività da parte dello stato russo. L’annuncio di McDonald’s, invece, è ancora alle fasi preliminari, ma ha un enorme valore simbolico, considerata l’importanza che l’azienda ha avuto negli ultimi trent’anni in Russia come rappresentante del capitalismo americano e dello stile di vita occidentale.
Il primo annuncio è stato fatto da Renault, il cui processo di vendita è già piuttosto avanzato. L’azienda ha due attività principali in Russia: la sua filiale locale, Renault Russia, che sarà venduta all’amministrazione comunale di Mosca, e una quota del 66,7 per cento nel gruppo automobilistico russo AvtoVAZ, che sarà venduta a un istituto di ricerca statale, l’Istituto centrale per la ricerca scientifica sull’automobile e sui motori per auto (NAMI). AvtoVAZ è un’azienda piuttosto nota in Russia soprattutto per essere la produttrice della Lada, un’automobile di epoca sovietica ancora molto popolare, che viene costruita nella città di Togliatti.
Renault non ha specificato quanto otterrà dalla vendita delle sue attività in Russia, ma sia Bloomberg sia il Financial Times hanno scritto che, secondo fonti russe, Renault avrebbe ceduto tutto per una «somma simbolica». In precedenza, il ministro del Commercio russo aveva fatto sapere che Renault avrebbe venduto tutto per un rublo, cioè circa un centesimo di euro. Le attività di Renault in Russia valgono poco meno di 2,2 miliardi di euro, secondo l’azienda.
La probabile vendita per una somma simbolica e il fatto che i beneficiari della vendita siano entrambi entità pubbliche fa dell’operazione una nazionalizzazione da parte del governo russo, come ha notato anche Bloomberg. È la prima di una grossa azienda occidentale.
Secondo i contratti, però, nei prossimi sei anni Renault avrà garantita la possibilità di rientrare nel mercato russo e ricomprare le quote cedute, anche se non è chiaro quali siano le condizioni stipulate.
Renault aveva circa 45 mila dipendenti in Russia e produceva nel paese anche modelli di automobile esportati all’estero. La cessione delle attività russe, dunque, avrà conseguenze economiche probabilmente notevoli per l’azienda: è stata una decisione «difficile ma necessaria», ha detto in un comunicato l’amministratore delegato Luca de Meo.
Il secondo annuncio è stato di McDonald’s, che rispetto a quello di Renault è molto meno definito ma più notevole per la rilevanza dell’azienda. Per decenni, McDonald’s è stato in Russia uno dei più importanti simboli dello stile di vita occidentale: quando nel 1990 aprì il primo ristorante della catena in piazza Pushkin a Mosca, migliaia di persone si misero in coda per assaggiarne i prodotti.
Anche McDonald’s, immediatamente dopo l’invasione russa dell’Ucraina, aveva interrotto tutte le sue attività nel paese, chiudendo i suoi 850 ristoranti. Il celebre ristorante di piazza Pushkin, peraltro, era stato riaperto di recente dopo una imponente e costosa ristrutturazione.
In un comunicato, McDonald’s ha fatto sapere che intende vendere tutti i suoi ristoranti in Russia a un «compratore locale», senza specificare se sia già stato individuato. I ristoranti saranno «privati degli Archi»: significa che dopo la vendita non opereranno più con il simbolo di McDonald’s, i due famosi archi dorati, e che l’azienda non avrà più niente a che fare con la nuova proprietà. Questo vale anche per i circa 100 ristoranti in franchise.
«La crisi umanitaria provocata dalla guerra in Ucraina […] ha portato McDonald’s a concludere che mantenere il possesso delle attività in Russia non sia più sostenibile, né sia coerente con i valori di McDonald’s», ha scritto l’azienda nel suo comunicato.
McDonald’s ha circa 62 mila dipendenti in Russia. L’azienda ha stimato il valore delle sue attività nel paese tra gli 1,2 e gli 1,4 miliardi di dollari.