A Coltano la base militare non si farà più
Il ministero della Difesa ha deciso che sarà costruita fuori dal parco naturale di San Rossore (provincia di Pisa), come chiedevano partiti e gruppi ambientalisti
Il ministero della Difesa, la Regione Toscana e il comune di Pisa hanno trovato un accordo per non costruire una nuova base militare a Coltano, a sud di Pisa, all’interno del parco regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Nelle ultime settimane la scelta di costruire la base nel parco era stata contestata da molti attivisti e da alcuni politici, tra cui lo stesso sindaco di Pisa, Michele Conti. Durante un incontro che si è tenuto giovedì al ministero è stato deciso che la base sarà costruita in un altro posto, fuori dai confini del parco.
La rinuncia non era scontata: l’idea di realizzare una base a Coltano, infatti, era già stata approvata dal governo, che il 23 marzo aveva pubblicato un decreto legato al PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il decreto era stato approvato per accelerare alcuni progetti particolarmente complessi, una possibilità garantita soprattutto per le opere legate alla difesa nazionale. Le decisioni sull’area di Coltano erano state prese senza preavviso e con scarse comunicazioni alle istituzioni del territorio: quando la notizia era stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, in pochi a Pisa avevano visto il progetto della nuova base, di fatto imposta dal governo.
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I piani del governo prevedevano di allargare un’area militare dismessa da 54mila metri quadrati, un ex centro radar, occupando fino a 730mila metri quadrati per la costruzione del quartier generale del gruppo interventi speciali (GIS), del reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania e del nucleo cinofili dell’Arma.
Secondo le previsioni, dovevano essere costruiti i nuovi comandi dei reggimenti, due poligoni di tiro, edifici per l’addestramento del personale militare, magazzini e uffici, un laboratorio, autolavaggi, una palestra e una mensa, 18 villette a schiera, una pista di atterraggio per gli elicotteri.
Una parte significativa dei nuovi edifici doveva essere realizzata all’interno dei confini del parco regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, in una zona definita “agricola di recupero ambientale”, con vincoli ambientali, dove cioè non sarebbe possibile costruire.
La scelta di costruire una base militare all’interno di un parco era stata molto criticata da ambientalisti e da attivisti per il disarmo, che avevano organizzato presidi, assemblee, e promosso una raccolta firme che aveva superato le 100mila adesioni.
Durante un intervento in consiglio comunale, anche il sindaco di Pisa si era detto perplesso per le modalità con cui era stata proposta la nuova base. «La pianificazione urbanistica è una cosa seria, a maggior ragione per interventi che prevedono consumo di suolo e un significativo impatto ambientale. I territori e le comunità vanno coinvolti preventivamente, affrontando un percorso condiviso per spiegare le opportunità e le criticità di un progetto, senza calarlo dall’alto».
Nelle ultime settimane ci sono stati alcuni incontri tra il ministero, la Regione e il comune di Pisa. L’accordo è stato trovato giovedì. La parte più importante riguarda la decisione di tornare indietro rispetto alle previsioni iniziali. Il ministero della Difesa, la Regione e il comune hanno detto che sarà creato un gruppo di lavoro che avrà il compito di valutare le aree e gli immobili a disposizione del ministero della Regione per trovare un’alternativa a Coltano. Entro la fine di luglio dovrà essere presentato il nuovo progetto.
Una possibile soluzione c’è già. Sempre a Sud di Pisa, in una zona chiamata Ospedaletto, c’è un’area della Regione che ospita gli uffici dell’ex Genio Civile, in gran parte inutilizzata. Ma non è escluso che possano essere ristrutturati e utilizzati anche alcuni edifici nel borgo di Coltano, esclusivamente per attività didattiche.
Lorenzo Bani, presidente del parco regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, dice che la scelta di non realizzare la base nel parco dimostra che la tutela dell’ambiente ha lo stesso valore della difesa. «Le varie proposte messe in campo in questi giorni erano per dimostrare che esistono tante opportunità senza andare a toccare Coltano e le sue colture di eccellenza», dice Bani. «Il grido di allarme del parco e dei cittadini di Coltano è stato recepito». Il sindaco di Pisa Michele Conti ha definito la decisione presa dal ministero «una vittoria su tutti i fronti: abbiamo difeso il territorio nella sua sostenibilità e proposto soluzioni per mantenere i carabinieri sul nostro territorio».