Anche la Grecia ha vietato le terapie di conversione dell’orientamento sessuale
Mercoledì il parlamento greco ha vietato le controverse terapie di conversione dell’orientamento sessuale e dell’identità o dell’espressione di genere: sono pratiche, ampiamente criticate dalla comunità scientifica, che pretendono di “curare” le persone non eterosessuali o non cisgender, cioè che non si riconoscono nel genere corrispondente al proprio sesso biologico.
Il parlamento greco, in particolare, ha approvato un emendamento a una più ampia legge sulla sanità promossa dal ministro della Salute greco Thanos Plevris: in base al nuovo emendamento, sarà considerato un crimine costringere a subire iniziative di questo tipo bambine e bambini, minorenni oppure persone che non hanno autonomia decisionale. Sarà vietato anche pubblicizzarle. Per chi viola la legge sono previste multe o, in determinati casi, anche la reclusione in carcere. Nei mesi scorsi erano state approvate leggi simili anche in Canada, Francia e Nuova Zelanda.