Le testimonianze dei rapimenti di civili in Ucraina
Sono numerose e simili tra loro, raccontate da familiari e amici di persone di cui si sono perse le tracce, portate via dai soldati russi
Dalle zone ucraine occupate e poi abbandonate dai russi, oltre a testimonianze di stupri, torture e altre violazioni dei diritti umani, stanno arrivando racconti di persone scomparse: civili ucraini spariti da un giorno all’altro, spesso portati via da soldati russi, forse come atto di rappresaglia o come strumento per futuri scambi di prigionieri. Nelle ultime settimane le loro storie sono state raccontate da familiari e amici a diverse testate internazionali.
Non si sa di preciso di quante persone si stia parlando. Radio Free Europe, citando fonti dell’esercito ucraino, scrive che solo nell’area di Kherson, città meridionale ucraina occupata dai russi già nelle prime fasi della guerra, sarebbero state 400 dalla fine di febbraio a oggi.
BBC ha riportato per esempio il racconto di Vira Kryvoshenko, una donna che abita a Makhariv, a ovest di Kiev, che era presente quando un gruppo di soldati russi ha portato via suo genero mentre era impegnato a distribuire cibo e medicine agli abitanti più anziani dell’area.
Una testimonianza simile è quella di Maria Sayenko, una ragazza di Hurivshchyna, sempre a ovest di Kiev, il cui padre è scomparso durante uno dei primi giorni di occupazione russa. Sayenko ha raccontato che il padre abitava a qualche casa di distanza dalla sua, e che le faceva visita ogni giorno, anche perché lei aveva appena avuto un bambino. Di lui si sono perse le tracce da un giorno all’altro: lei lo ha cercato nelle città vicine, ai checkpoint, senza riuscire a trovarlo.
Ci sono varie altre storie come queste, nel nord come nell’est dell’Ucraina, di persone partite per raggiungere amici, parenti o per portare aiuti e fornire assistenza e mai arrivate a destinazione, o di familiari e vicini di casa di cui da un giorno all’altro non si sono avute più notizie.
Il New York Times ha raccontato che a Husarivka, piccola città nell’est dell’Ucraina abitata da un migliaio di persone (ora circa 400, dato che molti sono scappati), il politico locale Yurii Doroshenko tiene traccia delle persone morte e di quelle scomparse. Da fine marzo, quando i russi hanno abbandonato l’area e gli ucraini ne hanno ripreso il controllo, si sono perse le tracce di cinque persone. Secondo Doroshenko, sono state rapite dai russi. Non si sa dove si trovino oggi.
Un uomo fuggito da Mariupol a causa degli incessanti bombardamenti russi ha creato un sito, Mariupol Life, per tenere conto delle persone scomparse, con foto, data di nascita, ultimo luogo in cui sono state viste ed eventuali altri dettagli utili a identificarle.
In molti casi i parenti e gli amici delle persone scomparse hanno fatto denuncia agli uffici di polizia locali. La polizia di Bucha ha detto a BBC che le denunce di persone scomparse sono costanti, «almeno dieci al giorno»: la polizia le carica in un database, e contemporaneamente raccoglie dagli obitori locali le foto dei cadaveri trovati o identificati nelle vicinanze. Le immagini, accompagnate da una breve descrizione, vengono poi diffuse su un canale aperto di Telegram.
Oltre alla volontà di compiere una rappresaglia, il rapimento di civili è visto come strumento per intavolare futuri negoziati per realizzare scambi di prigionieri. Ad avvisare Vira Kryvoshenko che il genero era vivo e che era stato fatto ostaggio dei russi è stato l’ufficio della vice prima ministra ucraina Iryna Vereshchuk, che si sta occupando degli scambi di prigionieri. In alcuni casi, i civili ucraini sono stati riconsegnati alle proprie famiglie dopo aver subìto torture o amputazioni mentre si trovavano nelle prigioni russe.
Come per gli stupri, i rapimenti di civili non sono una cosa nuova in Ucraina: c’erano già stati episodi simili dal 2014, cioè da quando era iniziata la guerra tra esercito ucraino e separatisti filorussi appoggiati e finanziati dalla Russia. La Commissione internazionale per le persone scomparse (ICMP), organizzazione intergovernativa, scrive che da allora in Ucraina sono scomparse, con tutta probabilità per rapimenti, circa 2.500 persone: di circa 1000 di queste non si sono più avute notizie.
– Leggi anche: Gli stupri come arma di guerra, in Ucraina