La Russia sta cercando di mettere fuori uso le ferrovie ucraine
Con attacchi mirati alle infrastrutture, per impedire o rallentare l'arrivo di armi dall'Occidente
Negli ultimi giorni le forze armate russe hanno intensificato i bombardamenti su tutta l’Ucraina: non soltanto nell’est del paese, dove proseguono i combattimenti di terra, ma anche in zone da cui i russi si sono già ritirati o non sono mai arrivati, come Kiev, la capitale, e Leopoli, a ovest. Secondo varie analisi, la ragione principale di questi attacchi è che l’esercito russo sta cercando di danneggiare il più possibile le infrastrutture ucraine e in particolare le ferrovie, per impedire o limitare l’arrivo delle armi che l’Occidente sta inviando in Ucraina proprio in questi giorni.
Questa settimana, tra martedì e mercoledì, le forze russe hanno compiuto un attacco coordinato contro varie infrastrutture ferroviarie nel centro e nell’ovest dell’Ucraina: hanno bombardato Dnipro, una delle più grandi città nel centro del paese, e hanno colpito vari obiettivi a Leopoli, tra cui alcune sottostazioni elettriche e un impianto di pompaggio dell’acqua. Secondo le autorità ucraine, gli attacchi hanno provocato lunghi ritardi a più di 40 treni, mentre l’attacco alla centrale ha lasciato parte di Leopoli senza corrente.
Attacchi di questo genere contro le infrastrutture ferroviarie e non solo vanno avanti ormai da tempo: nelle scorse settimane le forze russe avevano bombardato vari ponti stradali e ferroviari presso l’estuario del fiume Dniester, nel sud del paese, e presso Sloviansk, a est, dove sono in corso i combattimenti.
Il 25 di aprile, nel giro di appena un’ora, erano state bombardate cinque stazioni in tutto il paese. Fa parte di questo programma di bombardamenti anche l’attacco alla stazione di Kramatorsk, avvenuto all’inizio di aprile, in cui erano state uccise 52 persone: quel giorno, l’esercito russo aveva annunciato bombardamenti su varie infrastrutture ferroviarie, anche se poi ha negato ogni responsabilità per Kramatorsk.
Che questo genere di attacchi sia compiuto per bloccare gli aiuti militari occidentali è detto esplicitamente dalle autorità russe, che di recente hanno emesso vari comunicati in cui annunciavano bombardamenti alle infrastrutture ferroviarie. Ancora questa settimana, il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha detto che la Russia considera ogni fornitura di armi da parte dell’Occidente un “bersaglio legittimo”.
Da quello che è possibile capire finora, i danni alle infrastrutture ferroviarie sono limitati, anche perché la Russia sta compiendo attacchi mirati che non hanno l’obiettivo di produrre grandi devastazioni. Parlando con CNN, il vicesindaco di Leopoli, Serhiy Kiral, ha detto che per ora gli attacchi non stanno avendo «nessun effetto significativo» sulle forniture di armi, cosa confermata anche dal portavoce del ministero della Difesa americano, John Kirby.
Ci sono comunque alcune preoccupazioni. In questi mesi di guerra, le ferrovie ucraine hanno avuto un ruolo fondamentale nell’assicurare al paese un afflusso continuo di aiuti militari e umanitari, e al tempo stesso nel garantire a milioni di sfollati di lasciare il paese, o di raggiungere zone non interessate dai combattimenti. Tutti i capi di stato e i diplomatici stranieri che hanno visitato Kiev nelle ultime settimane, inoltre, hanno viaggiato in treno.
Il vicesindaco Kiral ha detto che i bombardamenti contro le infrastrutture ferroviarie, anche se non dovrebbero avere effetto sulle forniture di armi, potrebbero averlo sull’esportazione di derrate alimentari, di cui l’Ucraina è uno dei principali produttori al mondo: «Dobbiamo far uscire [dal paese] cinque milioni di tonnellate di grano per essere pronti per il prossimo raccolto».