In Canada è stato rimosso il divieto di donare il sangue per gli uomini gay
Giovedì Health Canada, il dipartimento del governo che si occupa di salute pubblica, ha annunciato la rimozione del divieto di donare il sangue per gli uomini omosessuali, a lungo criticato come discriminatorio. Il divieto riguardava gli aspiranti donatori che avessero avuto rapporti omosessuali nei tre mesi precedenti la donazione: con la nuova regola, in vigore dal prossimo 30 settembre, agli aspiranti donatori non verrà più chiesto nulla sul proprio orientamento sessuale, ma verrà semplicemente chiesto se abbiano avuto o meno rapporti sessuali a rischio.
Health Canada ha accolto una richiesta fatta l’anno scorso dall’organizzazione non governativa Canadian Blood Donation, che di fatto si occupa di donazioni del sangue nella maggior parte del paese (un po’ come l’Avis italiana).
Come in altri paesi, in Canada il divieto di donare il sangue per gli uomini gay era stato introdotto come misura di precauzione contro la diffusione dell’HIV. Avvenne nel 1992, anche sull’onda di un grave scandalo locale avvenuto negli anni Ottanta, in cui circa 2mila persone contrassero l’HIV e altre 60mila l’epatite C a causa di alcuni errori nelle analisi del sangue donato. Inizialmente era un divieto a vita: nel 2013 fu limitato a chi aveva avuto rapporti omosessuali nei cinque anni precedenti la donazione, poi ulteriormente ridotti a tre mesi.
Secondo autorità ed esperti, le procedure di screening del sangue donato sono oggi molto più solide e rodate, e un divieto del genere non ha più senso. Vari paesi hanno rimosso ormai da tempo il divieto di donare il sangue per gli uomini omosessuali: l’Italia lo fece nel 2001, per volere dell’allora ministro della Sanità Umberto Veronesi.
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