Il “Catalangate” sta mettendo in difficoltà il governo spagnolo
Il caso delle presunte intercettazioni di politici e attivisti catalani da parte delle autorità spagnole ha avuto conseguenze politiche serie
Il governo spagnolo del primo ministro socialista Pedro Sánchez si trova in grave difficoltà a causa dello scandalo delle presunte intercettazioni di massa di politici e attivisti catalani rivelate di recente, che secondo un rapporto dell’istituto di ricerca canadese Citizen Lab potrebbero essere state ordinate dalle autorità spagnole per fini politici. Sánchez ha promesso che farà chiarezza sul caso delle intercettazioni, chiamato da Citizen Lab “Catalangate”, ma nonostante questo la sua maggioranza in parlamento potrebbe essere a rischio.
Il caso riguarda le intercettazioni che negli ultimi anni avrebbero coinvolto almeno 65 persone tra presidenti, attivisti, europarlamentari e giornalisti catalani, i cui telefoni sarebbero stati spiati attraverso due “spyware” israeliani tra cui Pegasus, un software prodotto dall’azienda NSO che ufficialmente viene venduto soltanto ai governi o ad agenzie governative di intelligence per l’intercettazione di terroristi e criminali. Nella sua ricerca, Citizen Lab non aveva fornito conclusioni «definitive», ma sosteneva che ci potesse essere «un legame» col governo spagnolo, nell’ambito di una possibile operazione di spionaggio.
I rapporti tra indipendentisti catalani e governi spagnoli – sia di destra che di sinistra – sono tesi da molti anni e sono peggiorati sensibilmente a partire dal referendum sull’indipendenza della Catalogna organizzato nell’ottobre 2017 senza l’autorizzazione del governo.
La gran parte delle intercettazioni sarebbe stata compiuta proprio nel 2017, nel periodo del referendum, e si sarebbero concluse nel 2020, quando erano emersi i primi sospetti sul presunto utilizzo di Pegasus per spiare i politici catalani. Nel 2017, il presidente del governo spagnolo era il conservatore Mariano Rajoy, mentre dal 2018 in poi salì in carica il socialista Sánchez.
Oltre a un’indagine, il governo spagnolo ha istituito un’apposita commissione di inchiesta e sono in corso indagini interne anche nell’agenzia di intelligence nazionale. Il ministro della Presidenza e delle relazioni con il parlamento, Félix Bolaños, ha detto che il governo spagnolo non ha «nulla da nascondere» e che continuerà a impegnarsi nel dialogo e nei negoziati con il governo catalano: in seguito alle rivelazioni del rapporto di Citizen Lab però il governo catalano ha sospeso il dialogo con le autorità spagnole.
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Come ha osservato il giornale spagnolo El Diario, il caso di spionaggio contro gli indipendentisti catalani ha fatto finire il governo spagnolo nel «momento più difficile della sua legislatura». La maggioranza di governo è risicatissima, e spesso per l’approvazione dei provvedimenti in parlamento dipende dall’appoggio esterno di alcuni gruppi indipendentisti, compresa Esquerra Republicana de Catalunya (ERC, di sinistra), il principale partito indipendentista catalano. Dopo lo scoppio dello scandalo, tuttavia, ERC ha fatto sapere che non lavorerà col governo spagnolo fino a quando non avrà fatto chiarezza sulle presunte intercettazioni contro i politici catalani.
«È chiaro che [la vicenda di] Pegasus ha modificato l’agenda politica di tutti», hanno detto alcuni funzionari di ERC al País, «e ancora di più dopo le dichiarazioni di Robles». Il riferimento è a Margarita Robles, la ministra della Difesa spagnola, che rispondendo ad alcune domande sul caso delle intercettazioni durante una sessione parlamentare ha fatto alcuni commenti controversi, dicendo per esempio che agli indipendentisti «adesso fa comodo passare da vittime», e in un certo senso giustificando lo spionaggio: «Che dovrebbe fare uno stato, un governo, quando qualcuno mette in pericolo la Costituzione?», ha detto.
Secondo alcuni analisti citati dal Diario, la situazione potrebbe anche mettere a rischio il governo di Sánchez, la cui maggioranza parlamentare è debole e traballante.
In questi giorni, per esempio, il governo spagnolo sta faticando a trovare l’appoggio sufficiente per far passare un decreto sui sostegni economici necessari per far fronte alla crisi legata alla guerra in Ucraina, e probabilmente dovrà scendere a vari compromessi. Per gestire la situazione, Sánchez ha annullato un viaggio in Polonia e Moldavia che avrebbe dovuto iniziare giovedì.
La debolezza del governo è comunque un problema per Sánchez già da prima dello scandalo delle intercettazioni: due mesi fa, per esempio, l’approvazione di un’importante riforma del mercato del lavoro era stata ottenuta soltanto grazie a un voto dato per sbaglio da un deputato dell’opposizione.