È morta Assunta Almirante
Aveva 100 anni e fu una rappresentante storica della destra italiana, a lungo moglie del fondatore del Movimento Sociale Italiano
È morta Assunta Almirante, per trentasei anni compagna e moglie di Giorgio Almirante, storico leader e fondatore del Movimento Sociale Italiano (MSI), il partito di ispirazione neofascista che per tutta la cosiddetta Prima repubblica rappresentò la destra italiana in Parlamento. Assunta Almirante, che aveva compiuto cento anni a luglio dello scorso anno, era considerata «la memoria storica» della destra italiana e anche dopo la morte del marito, nel 1988, mantenne un ruolo pubblico in politica.
Almirante era spesso soprannominata Donna Assunta, ma il suo vero nome era Raffaella Stramandinoli. Assunta era il nome con cui fu battezzata, diverso rispetto a quello all’anagrafe. Era originaria di Catanzaro ma visse gran parte della sua vita a Roma, dove nel 1952 conobbe il suo futuro marito, che sposò soltanto nel 1969 perché entrambi erano legati a precedenti matrimoni. Lei era sposata al marchese Federico De’ Medici. Nel 1974, quando ci fu il referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio, Assunta Almirante disse pubblicamente di essere per la conferma della legge, al contrario del marito e dell’MSI.
L’MSI venne fondato dallo stesso Giorgio Almirante nel 1946, dopo che durante il regime fascista era stato prima redattore del periodico La difesa della razza e poi funzionario governativo della Propaganda della Repubblica di Salò, il regime fantoccio che i nazisti instaurarono nell’Italia settentrionale nel 1943. Almirante non rinnegò mai il suo legame con il fascismo, neanche da segretario dell’MSI. In un’intervista disse: «La parola fascista ce l’ho scritta in fronte», mentre in un’altra occasione disse che «democratico è un aggettivo che non mi convince». L’unico aspetto che in qualche modo Almirante rinnegò era il sostegno al razzismo e alle leggi razziali.
Lo disse anche Assunta Almirante in una delle sue ultime interviste, data al Quotidiano Nazionale nel 2018, in cui cercò di giustificare l’adesione del marito al razzismo del regime fascista: «Erano anni cupi condizionati da un prevalente senso di disciplina. Lui, fascista, era segretario di redazione al giornale La difesa della razza. Poteva sottrarsi? No. Ma non è mai stato antisemita».
Nel 1987 fu Assunta Almirante a favorire l’elezione di Gianfranco Fini come nuovo segretario dell’MSI, salvo poi rimpiangere quella scelta e criticare duramente la cosiddetta “svolta di Fiuggi” del 1995, con cui Fini trasformò l’MSI in Alleanza Nazionale, un nuovo partito più lontano dal passato fascista e più moderno. Ad ogni modo anche negli anni successivi e fino al 2018, Assunta Almirante continuò a presenziare a convegni ed eventi politici, commentando l’attualità con frequenti interviste alla stampa e mantenendo amicizie anche fuori dagli ambienti della destra. Nell’intervista al Quotidiano Nazionale disse anche: «sono sempre stata di destra. Ma anche un po’ di sinistra, nel mio intimo».
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