Perché Mariupol è così importante per la Russia
La città ucraina assediata da settimane è il primo obiettivo russo, per ragioni simboliche e per necessità militari
Mercoledì mattina l’esercito russo ha dato un nuovo ultimatum alle forze ucraine asserragliate nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, città assediata e bombardata da settimane ma non ancora conquistata. Finora sia i soldati dell’esercito ucraino che i combattenti del controverso battaglione Azov (milizia incorporata nell’esercito ucraino con posizioni neonaziste) hanno ignorato tutti gli ultimatum e non si sono arresi. La conquista russa di Mariupol sembra però ormai questione di ore, anche perché la Russia ne ha fatto il suo principale obiettivo militare nel breve periodo.
La presa di Mariupol è infatti fondamentale per i piani russi, sia perché sarebbe la prima grande vittoria militare che potrebbe vantare il presidente russo Vladimir Putin dall’inizio della guerra, sia per ragioni più strettamente militari, che hanno a che fare con l’offensiva russa nel Donbass (regione di cui Mariupol fa parte), quella della cosiddetta “fase due” del conflitto.
Con l’ultimatum di mercoledì, la Russia ha dato tempo ai soldati ucraini fino alle 13 italiane di oggi per arrendersi, prevedendo un cessate il fuoco per permettere l’evacuazione dei civili. Il cessate il fuoco è stato infine accettato (ma non la resa), anche se non tutti pensano che la Russia sia davvero disposta a rispettarlo, visto che nel corso della guerra le violazioni russe delle pause ai combattimenti sono state numerose.
Nello stabilimento Azovstal, che ha una rete di gallerie e rifugi sotterranei, si stima siano attualmente rifugiati circa mille civili, 120 dei quali, sostiene il ministero della Difesa russo, si sarebbero già consegnati ai russi. Il consigliere presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak ha detto che i russi starebbero usando le cosiddette bombe “bunker-buster”, un tipo di bomba potentissima progettata tra le altre cose per colpire obiettivi sottoterra, come i bunker militari.
La situazione è assai critica, come ha fatto capire con un messaggio su Facebook Serhiy Volyna, comandante della 36ª brigata della Marina ucraina: «Potrebbe essere la mia ultima dichiarazione, perché ci restano solo pochi giorni, o addirittura ore», ha detto Volyna, chiedendo che un paese terzo intervenga per evacuare i soldati e i civili che sono ancora in città prima che i russi la conquistino.
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Mariupol è poco più piccola di Milano, e prima di venire distrutta era un importante centro industriale e portuale. Per la Russia, in questo momento, conquistarla è fondamentale.
Anzitutto perché, prendendone il controllo, la Russia potrebbe collegare la Crimea, la penisola ucraina invasa e annessa dalla Russia nel 2014, con le due repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk: ciò permetterebbe alle forze russe di controllare questi territori senza interruzioni e di togliere all’Ucraina la maggior parte del suo accesso al mare. Come si vede in questa mappa, infatti, Mariupol è fisicamente un ostacolo al pieno controllo russo del sud-est ucraino.
Conquistare Mariupol permetterebbe inoltre alle forze russe di impiegare altrove i soldati attualmente impegnati ad assediare la città e a combattere la resistenza ucraina. Secondo un funzionario del ministero della Difesa americano ascoltato dal Wall Street Journal, si parla di circa una dozzina di unità, ognuna composta da circa 700-900 soldati: in totale, quindi, si parlerebbe di circa 8-10mila uomini.
Liberare forze permetterebbe all’esercito russo di inviarle su altri fronti per tentare la conquista del Donbass, dove però stanno continuando le controffensive ucraine. L’impressione di diversi analisti è che, finché Mariupol non sarà conquistata, per i russi sarà molto difficile ottenere vittorie significative altrove.
Infine prendere il controllo di Mariupol potrebbe avere una grande importanza simbolica per il governo russo, perché sarebbe la prima vittoria militare di una certa rilevanza dall’inizio della guerra (l’unica capitale provinciale conquistata finora dai russi è stata Kherson, comunque più piccola e meno importante di Mariupol). Per questo attorno a Mariupol il governo russo ha già inviato diversi giornalisti, pronti a dare alla vittoria sulla città una grande risonanza mediatica.