Il problema di Gibilterra con i suoi rifiuti, a causa di Brexit
Per settimane erano state accumulate migliaia di tonnellate di spazzatura: la questione ora sembra risolta, ma non è detto che duri
Per decenni il territorio britannico di Gibilterra ha avuto un accordo per inviare le circa 30mila tonnellate di rifiuti che produce ogni anno nella discarica spagnola di Los Barrios, a nord di Algeciras, a pochi chilometri di distanza. Con Brexit (l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea), è però venuto meno anche l’accordo per lo smaltimento dei rifiuti, col risultato che per diversi mesi del 2022 a Gibilterra si sono accumulate migliaia di tonnellate di spazzatura (Gibilterra è grande meno di 7 chilometri quadrati).
Dopo circa due mesi di iter burocratici e complicate richieste, a fine febbraio il governo locale ha potuto ricominciare a mandare i propri rifiuti in Spagna: i problemi del territorio con le conseguenze di Brexit però sembrano non essere ancora del tutto risolti.
Già a metà gennaio il gruppo ecologista Verdemar-Ecologistas en Acción aveva segnalato che circa 6mila tonnellate di spazzatura erano state depositate tutte insieme e non differenziate vicino a una spiaggia a est del promontorio di Gibilterra, conosciuto come la Rocca (“the Rock”). In attesa che si sbloccassero le procedure per trovare un nuovo accordo sull’invio dei rifiuti in Spagna, il Regno Unito aveva inviato a Gibilterra macchinari per tritare e compattare la spazzatura; nel frattempo si erano anche prese in considerazione altre ipotesi per gestire i rifiuti, come accumularli nella rete di tunnel sotterranei o inviarli nel Regno Unito per farli smaltire lì.
Poi, arrivato il nuovo accordo con il governo spagnolo, ci sono volute due settimane per ripulire l’area in cui era stata accumulata la spazzatura: le opere sono peraltro state completate pochi giorni prima dell’arrivo di una forte tempesta che ha portato con sé onde alte fino a 4 metri e che hanno rischiato di far disperdere molti rifiuti nell’ambiente.
Secondo le associazioni ambientaliste, la situazione è stata gestita appena in tempo. Se la tempesta avesse colpito Gibilterra quando i rifiuti si trovavano ancora nell’area, l’impatto sull’ambiente e sugli animali marini «sarebbe stato significativo», ha detto Antonio Muñoz, un membro di Verdemar-Ecologistas en Acción. Per ora il problema dei rifiuti è stato risolto, ma dal momento che l’autorizzazione del governo spagnolo dura un anno dovrà essere di nuovo rinnovata all’inizio del 2023, con il rischio di ulteriori incombenze burocratiche.
L’entrata in vigore dei nuovi accordi stabiliti da Brexit ha provocato numerosi disagi soprattutto per il Regno Unito, dai costi aggiuntivi sulle spedizioni alla crisi del carburante legata alla mancanza degli autotrasportatori alle questioni relative ai diritti di pesca nel canale della Manica.
Gibilterra, dove nel 2016 il 96 per cento della popolazione (su circa 33mila residenti) aveva votato per rimanere nell’Unione Europea, è stata per vari mesi al centro di discussioni parallele, orientate per esempio a preservare in qualche modo la libertà degli spostamenti tra il territorio e la Spagna e altri minimi privilegi proprio in virtù della sua particolare posizione. Nonostante l’impegno congiunto dichiarato dalle parti coinvolte, le trattative sono ancora in corso.
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