Santiago del Cile si prepara a razionare l’acqua
Con un piano senza precedenti per affrontare la grave siccità estiva che va avanti dal 2010, legata al cambiamento climatico
Nell’area metropolitana di Santiago, la capitale del Cile, saranno introdotte misure straordinarie per il razionamento dell’acqua a causa della grave siccità estiva che colpisce varie aree del paese da ormai più di 12 anni. È la prima volta nella storia della città di quasi 6 milioni di abitanti che si ricorre a restrizioni così severe per risolvere un problema ormai noto e gravoso: ricordando che la siccità è strettamente legata al cambiamento climatico, il governatore della regione metropolitana della città, Claudio Orrego, ha detto che bisogna prepararsi «al fatto che potrebbe non esserci abbastanza acqua per tutti».
Le misure sono state annunciate sabato durante una conferenza stampa e si incentrano su un sistema di allerta basato sul livello delle acque dei fiumi Maipo e Mapocho, da cui proviene gran parte delle risorse idriche della città.
Il piano di razionamento prevede quattro livelli di allerta indicati da quattro colori che vanno dal verde al rosso. Il protocollo dice che qualora il livello dell’acqua nei due fiumi scenda sotto a certi valori dovrà essere ridotta la pressione dell’acqua in varie aree della città. Dice inoltre che nei casi di emergenza (indicati dal colore rosso) il servizio idrico dovrà essere sospeso a rotazione in alcune zone ogni 12, 6 o 4 giorni, per un periodo massimo di 24 ore alla volta.
Si prevede che la sospensione del servizio idrico prevista dal livello di allerta “rosso” riguarderà circa 1,7 milioni di persone, più di un terzo dei residenti della città.
In Cile periodi di siccità anche prolungata sono piuttosto frequenti, ma negli ultimi 12 anni nella parte centrale e settentrionale del paese la situazione è stata particolarmente grave e si teme che entro il 2060 tutte le riserve idriche della zona saranno a rischio.
Per esempio, lo scorso agosto a Santiago erano stati registrati 78 millimetri di pioggia dall’inizio dell’anno contro i 180 millimetri registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. La grave siccità che dal 2010 colpisce ogni estate l’area attorno a Santiago sta creando grossi problemi all’agricoltura e sta peraltro decimando la popolazione di api da miele, come era stato denunciato da un gruppo di apicoltori che a inizio gennaio aveva organizzato una inconsueta protesta davanti al palazzo presidenziale della città.
«Siamo in una situazione inedita per i 491 anni di storia di Santiago», ha detto Orrego durante la conferenza stampa di sabato: «per la prima volta nella sua storia Santiago ha introdotto un piano di razionamento dell’acqua a causa della gravità del cambiamento climatico». Orrego ha detto che il governo sta intervenendo per evitare che si arrivi a una situazione estrema e che i residenti di Santiago devono «prepararsi al fatto che possa non esserci abbastanza acqua per tutte le persone che ci vivono»; ha anche aggiunto che «è importante che i cittadini capiscano che il cambiamento climatico è qui per rimanere» e non ha conseguenze «solo globali», ma anche «locali».
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