L’Algeria sostituirà la Russia come principale fornitore di gas dell’Italia
Secondo i piani del governo italiano pubblicati da Bloomberg dovrebbe accadere già entro il 2022
Lunedì il governo italiano dovrebbe firmare un accordo con quello algerino per aumentare la fornitura di gas naturale già nei prossimi mesi, permettendo all’Algeria di superare la Russia come principale fornitore di gas naturale all’Italia. Lo ha scritto Bloomberg citando fonti riservate. Lunedì il presidente del Consiglio Mario Draghi sarà ad Algeri, la capitale dell’Algeria, per una visita istituzionale, ma prima dell’articolo di Bloomberg l’obiettivo del viaggio non era esattamente chiaro.
Da molti mesi l’Italia, come altri paesi europei, sta cercando di ridurre la propria dipendenza da forniture di fonti energetiche provenienti dalla Russia: un paese autoritario noto per sfruttare la dipendenza energetica di decine di paesi al mondo nei propri confronti per portare avanti una politica estera molto aggressiva e spregiudicata, di cui l’invasione dell’Ucraina è soltanto l’ultima dimostrazione.
Secondo Bloomberg l’accordo che firmeranno il governo italiano e quello algerino prevede per il 2022 una fornitura aggiuntiva di 9 o 10 miliardi di metri cubi di gas naturale, in aggiunta ai 21 miliardi di metri cubi importati nel 2021 secondo precedenti accordi. Già nel corso di quest’anno l’Algeria dovrebbe quindi fornire all’Italia fra i 30 e i 31 miliardi di metri cubi di gas, superando i 29 miliardi di metri cubi di gas russo che nel 2021 avevano reso la Russia il principale paese fornitore di gas all’Italia.
Dal punto di vista infrastrutturale non servono investimenti: basterà il gasdotto che si usa già, il TransMed o “Enrico Mattei”, che parte dal deserto algerino, attraversa la Tunisia e poi il mar Mediterraneo per arrivare fino a Mazara del Vallo, in Sicilia, e risalire l’Italia, fino a Minerbio, in provincia di Bologna. Questo gasdotto può trasportare circa 30 miliardi di metri cubi in un anno – 33, secondo una stima del Financial Times – quindi più o meno la cifra che il governo italiano sta pattuendo con quello algerino.
Già nei primi due mesi dell’anno, quindi prima dell’inizio della guerra, l’Algeria era diventata il paese da cui l’Italia aveva importato la maggior quantità di gas naturale. A gennaio, per esempio, l’Italia aveva consumato complessivamente 9,7 miliardi di metri cubi di metano, di cui soltanto 1,7 miliardi di metri cubi importati dalla Russia contro i 3 miliardi del 2021. I dati aggiornati pubblicati dal ministero della Transizione ecologica mostrano insomma come la riduzione delle forniture russe fosse da tempo nei piani del governo.
L’Italia usa moltissimo il gas per la produzione di energia (per il 42 per cento nel 2020), importandolo quasi tutto (il 95 per cento nel 2021): in larga parte, finora, dalla Russia. Negli ultimi anni gli altri paesi da cui l’Italia ha acquistato più gas erano stati l’Algeria (il 31 per cento delle importazioni nel 2021), il Qatar (9 per cento), l’Azerbaijan (10 per cento) e la Libia (4 per cento).
Nel 2021 l’Italia ha consumato circa 76,1 miliardi di metri cubi di gas: significa comunque che almeno nel breve termine non potrà fare completamente a meno del gas naturale russo.